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Twitter imposta dei limiti alla modifica dei tweet

Entro la fine del mese di settembre Twitter potrebbe essere già pronto a proporre la nuova funzione tramite la quale sarà possibile modificare i tweet anche dopo la pubblicazione.

La novità è tra le più attese dagli iscritti alla piattaforma ma purtroppo non tutti avranno l’opportunità di sfruttarla poiché destinata esclusivamente agli utenti che hanno già effettuato l’abbonamento Twitter Blue. 

Il Social ha avviato la fase di test la scorsa settimana e negli ultimi giorni sembrerebbe impegnato nella messa a punto di un particolare tramite il quale mira a ridurre la diffusione di fake news e contenuti poco attendibili.

Twitter: la modifica dei tweet sarà presto disponibile ma ci saranno dei limiti da rispettare!

 

Uno dei motivi per i quali Twitter non ha mai introdotto un tasto dedicato alla modifica dei tweet in seguito alla condivisione riguarderebbe la volontà di ridurre quanto più possibile la diffusione di fake news. La funzione, però, è da sempre tra le più richieste dagli utenti e ciò sembra aver indotto la piattaforma a dare il via ai test che precedono il rilascio delle novità.

Il Social stabilirà però dei limiti che ogni utente dovrà rispettare. La modifica dei tweet, infatti, potrà avvenire soltanto entro mezz’ora dalla pubblicazione e sarà possibile aggiornare il contenuto per un massimo di cinque volte. Inoltre, le modifiche apportate saranno visibili così da consentire la consultazione delle varie versioni condivise da ogni utente.

Avere la possibilità di conoscere integralmente la conversazione avviata da un utente permette di verificarne anche l’attendibilità e a tal proposito la stessa piattaforma afferma:

“Il limite di tempo e la cronologia delle versioni giocano un ruolo importante. Aiutano a proteggere l’integrità della conversazione e creano una registrazione pubblicamente accessibile di ciò che è stato detto”. 

Twitter non ha fornito alcuna informazione in merito al periodo entro il quale procederà con il rilascio dell’aggiornamento ma ha già chiarito che i primi a ricevere la possibilità di sfruttare la funzione saranno gli utenti neozelandesi.

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Pubblicato da
Giorgia Leanza