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Google vuole consentire alle macchine di comprenderci in maniera più naturale

PaLm-SayCan è una collaborazione tra Google Research e Everyday Robots che utilizza il Pathways Language Model (PaLm) di Google e un robot di assistenza Everyday Robots. Secondo Google, questa è la “prima implementazione che utilizza un modello linguistico su larga scala per preparare un vero robot”. La nuova ricerca dovrebbe migliorare la capacità delle persone di comunicare con i robot tramite voce o testo, oltre a consentire ai robot di svolgere compiti difficili con una maggiore conoscenza della lingua.

In termini di utilizzo del linguaggio, Google e Everyday Robots si aspettano che l’algoritmo PaLm-SayCan consentirà ai robot di interagire con le persone in modo più naturale. Google inizia la sua ricerca linguistica affermando che anche le interazioni umane più elementari sono piuttosto complesse. Le aziende sperano che, utilizzando il modello del linguaggio PaLm, i robot saranno in grado di completare e comprendere meglio le domande.

Google intende utilizzare di più l’IA

Secondo lo studio, PaLm ha superato del 14% altri modelli in termini di assistenza a un robot nella pianificazione e nell’approccio ragionevole a un’attività. C’è stato anche un aumento del 13% nella percentuale di successo del completamento delle attività e un miglioramento del 26% per i robot quando è stato assegnato un lavoro lungo da completare, come quelli con otto o più passaggi.

Google continua a descrivere come le sue ultime iniziative di ricerca stiano aiutando i robot a comprendere la nostra realtà. Un robot dovrebbe essere in grado di accettare un prompt e determinare ciò che la persona vuole veramente usando PaLm. Google Research ritiene che radicare l’IA nel mondo reale sia fondamentale per il suo processo di sviluppo. Spera di utilizzare un modello linguistico e le abilità di un robot per aiutarlo a capire cosa deve essere fatto per completare un compito. Secondo Google, PaLm offrirà diversi modi per completare un’attività e il modello del robot farà lo stesso in base alle capacità del robot.

Sebbene Google non abbia rivelato i piani per il proprio assistente robot consumer, sarebbe interessante vedere l’azienda sviluppare e lanciare la propria versione del robot Astro di Amazon.

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Pubblicato da
Michele Ragone