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Vaccino Covid e problemi cardiaci: Israele dimostra correlazione

Un aumento del 25% dei casi di problemi cardiaci tra giovani di età compresa fra 16 e 39 anni, si presume dopo la somministrazione del vaccino Covid, secondo Israele.

Vaccino Covid: Un giovane su quattro può andare incontro a problemi al cuore?

Dopo i trial clinici volti a dimostrare la sicurezza e l’efficacia dei vaccini contro il Covid-19, arrivano dati preoccupanti su presunti problemi cardiaci.

Il dato è pubblicato sulla rivista Scientific Reports da Christopher Sun e Retsef Levi del Massachusetts Institute of Technology e da Eli Jafe del Servizio di medicina di emergenza di Israele a Tel Aviv come riportato nella notizia pubblicata dall’Ansa.

A riguardo è intervenuto anche il Proffesor Francesco Broccolo, virologo dell’università Bicocca di Milano: “La novità di questo studio è nel fatto che i dati sono basati ed estrapolati dal mondo reale, a differenza dei trial clinici”.

Il tutto ruota intorno al numero di accessi al pronto soccorso, per problemi cardiaci, di giovani tra 16 e 39 anni, che ha subito un impennata del 25% rispetto al periodo pre-Covid e prima della vaccinazione.

Il dato è basato solo su diagnosi verificate, riguardanti sindromi coronariche acute e arresti cardiaci.

I ricercatori e autori dello studio hanno suggerito la necessità di non trascurare il fenomeno, ma bensì di indagarne a fondo le possibili cause.

In che modo sono stati raccolti i dati?

Le segnalazioni raccolte sugli accessi ospedalieri sono suddivise in tre sezioni temporali. Si è quindi tenuto conto degli ingressi pre-pandemia, a pandemia in corso ma senza i vaccini disponibili e infine durante la pandemia con campagna vaccinale in corso. È scaturito che proprio nell’ultimo periodo si è registrata l’impennata dei casi per problemi cardiaci.

Il profosser Broccolo ha poi aggiunto: “I numeri dello studio israeliano, sono in linea con quelli già rilevati in Germania e in Scozia. Il risultato deve alzare l’attenzione di medici in particolare, come dei cittadini vaccinati, sui segni clinici che ha riportato la popolazione nella fascia oggetto dello studio”.

Questi dati come la notizia in sé a primo avviso potrebbe scaturire una certa diffidenza nella campagna vaccinale, ma non si può non tenere conto degli enormi benefici ‘indiscutibili‘ che ha portato, in particolare nelle fasce di età più avanzate. Grazie ai vaccini è stato possibile uscire dal periodo più buio della pandemia, salvando numerose vite di fragili e anziani. La speranza è che, qualora fosse determinata una correlazione certa, i ricercatori promuovano nuovi studi, al fine di perfezionare i vaccini evitando gli effetti collaterali.

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Pubblicato da
Mirko