Per molti anni il materiale considerato sempre “del futuro” è stato e probabilmente è tuttora il grafene, la forma allotropica del carbone ha sempre affascinato tutti per le sue caratteristiche chimico-fisiche che lo hanno reso impiegabile per tantissime applicazioni, soprattutto a livello tecnologico.

A quanto pare però presto potremo assistere ad un passaggio di consegne con un’altra forma allotropica del carbonio, il grafino, da sempre materiale che ha incuriosito la comunità scientifica ma mai abbastanza valorizzato a causa della difficoltà intrinseca nella sua sintesi, fino a questo momento almeno, un team di ricercatori della University of Colorado Boulder è riuscito a sintetizzarlo infatti e ha mettere a punto una metodologia ben strutturata.

 

La sintesi del grafino

Wei Zhang, professore di chimica alla CU Boulder e autore dello studio, si occupa della chimica reversibile, ossia quella branca che osserva come i legami siano in grado di autocorreggersi, consentendo la creazione di nuove strutture ordinate, o reticoli, come polimeri sintetici.

Per sintetizzare il grafino il professore è riuscito a sfruttare un processo chiamato Metatesi di Alchino, una reazione organica che comporta la presenza, il taglio e la riformazione di almeno un legame di tipo alchinico (ovvero un triplo legame carbonio carbonio), il tutto è stato accostato a controlli termodinamici e cinetici, processo che ha portato alla formazione del grafino in modo controllato, reale successo dell’esperimento.

Dopo aver creato il materiale con successo, ora il team si occuperà di studiarlo e analizzarlo e di mettere a punto un processo standardizzato per la sua produzione, in modo da abbattere costi e tempi.

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