Memoria: non ricordate nulla? Secondo la scienza vivrete molto meglio

Non avremmo mai pensato di dirlo, e invece tutto può succedere: avere poca memoria aiuta a vivere bene. Scott Small, professore di neurologia e psichiatria che dirige il Centro di ricerca sull’Alzheimer della Columbia University a New York, ha voluto approfondire la questione nel suo lavoroForgetting: The benefits of not remembering” (Dimenticare: i benefici del non ricordare).

Memoria: parola all’esperto Scott Small

Sapete perché dimenticare è un bene? Iniziamo dicendo che rimuovere i ricordi non è un processo passivo, bensì un’azione attiva fondamentale per ridurre il rumore di fondo delle informazioni inutili.

Come spiega Small, «La capacità di dimenticare ciò che non è essenziale aiuta il cervello a pensare meglio, a darsi delle priorità, a prendere decisioni più in fretta e migliori, e anche ad essere più creativi. In conclusione, la normale dimenticanza, in equilibrio con un’adeguata memoria, ci regala una mente più flessibile».

Poi aggiunge: «Chi ricorda nei minimi dettagli che cosa ha mangiato a pranzo trent’anni fa non è capace più di chiunque altro di ricordare un numero di telefono o dove abbia messo le chiavi, perché la memoria di ferro è solo quella autobiografica, quella sui fatti della vita. E averla non è un vantaggio: ricordare ogni dolore, rimpianto, esperienza traumatica imprigiona in un’esistenza sofferente». 

Volete saperne di più sull’argomento? Allora vi basterà accedere ad Amazon e troverete il suo libro integrale “Forgetting: The benefits of not remembering” a poco più di 10 euro in formato Kindle, e 27,38 euro nella versione cartacea. P.s. (Rimanga tra noi. Ci fidiamo cecamente del parere dell’esperto, ma qualora aveste bisogno di un po’ di memoria, sappiate che un pezzettino di cioccolato vi aiuterà).

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