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Telegram: 70 milioni di utenti mentre Facebook e WhatsApp erano down

70 milioni di persone si sono iscritte su Telegram mentre Instagram, Facebook e WhatsApp erano down. In particolare, l’impossibilità di utilizzare le ultime due delle tre app coinvolte appena citate ha spinto gli utenti a cercare piattaforme alternative per comunicare con amici e parenti.

Il fondatore e amministratore delegato di Telegram, Pavel Durov, ha descritto il fenomeno dei nuovi iscritti come un “aumento da record”. I 3,5 miliardi di utenti registrati su Facebook non sono stati in grado di accedere alla piattaforma social. Facebook è la società madre di Instagram e WhatsApp, dunque anche quest’ultime hanno riscontrato problemi per almeno sei ore. Telegram e altre app di messaggistica sono state inondate di nuovi utenti. Gli utenti si sono affrettati a trovare un sostituto.

“Sono orgoglioso di come il nostro team ha gestito la crescita senza precedenti di nuovi iscritti. Nonostante l’afflusso di nuovi account, Telegram ha continuato a lavorare in modo impeccabile per la stragrande maggioranza dei nostri utenti”, spiega Durov. “Detto questo, alcuni utenti in America potrebbero aver riscontrato un rallentamento dell’app, risolto tempestivamente”. Telegram ha annunciato all’inizio dell’anno di aver raggiunto 500 milioni di utenti

mensili.

Facebook, Instagram, WhatsApp e Messenger down: il risvolto positivo per Telegram e altre app

Signal, che in molti Paesi compete con WhatsApp e Telegram, ha a sua volta rilevato un’ondata senza precedenti di nuovi iscritti. Una delle figure di rilievo e portavoce di Facebook – Santosh Janardhan – ha spiegato in un post aggiornato martedì che gli ingegneri dell’azienda hanno erroneamente disconnesso i data center di Facebook in tutto il mondo.

L’interruzione delle tre piattaforme (quattro, se contiamo anche Messenger) ha portato all’eliminazione degli strumenti che gli ingegneri normalmente utilizzerebbero per indagare sui danni subiti in situazioni simili. L’azienda ha inviato un team di ingegneri nella sede principale dei suoi data center per provare a eseguire il debug e riavviare i sistemi, ma i sistemi di sicurezza hanno richiesto loro tempo extra per entrare fisicamente negli edifici dei server.

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Pubblicato da
Rosalba Varegliano