Ormai da qualche giorno si parla di una terza dose del vaccino anti Covid-19, ormai l’unica soluzione rimasta per uscire da questo periodo di pandemia. In molti erano scettici già sulle prime due e se la terza dose diventasse realtà, potrebbe scaturire non poche divergenze tra i cittadini.

Terza dose anti Covid-19: la decisione spetta alla scienza

Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute, ha dichiarato così ai microfoni di Radio 1 in Campo:
“La terza dose del vaccino anti-Covid andrà, a fine settembre, ai più fragili e agli immunocompetenti. Questo perché alcune categorie hanno un calo di immunità offerta dai vaccini. Da fine mese quindi si partirà con la terza dose su una popolazione ristretta. E’ verosimile una terza dose per tutti ma lo dirà la scienza quando servirà”

Il sottosegretario ha poi ribadito che:
“è un fatto, e basta guardare i dati dei vari ospedali italiani, che oggi oltre 90% dei ricoveri in terapia intensiva è over 40 non vaccinato” contro Covid-19. “Bisogna fare comunicazione e affidarla al personale sanitario che parlando con queste persone deve convincerle – ha aggiunto Sileri riferendosi ai 3,5 milioni di over 50 non ancora immunizzati – Mi capita tutti i giorni, camminando per strada, di incontrare persone non vaccinate che hanno dubbi o hanno paura. Mi è capitato di sedermi con loro in un bar o su una panchina e le ho convinte praticamente tutte, compresa l’ultima che stava allattando il figlio di 4 mesi a cui ho detto che si doveva vaccinare. Mi ringraziano – ha concluso – dicendo che nessuno gli aveva parlato così. Spesso hanno paura di chiedere e forse dovremmo, con loro, fare uno sforzo in più”.

Si va quindi verso una terza dose anti Covid-19 per tutta la popolazione, non solo per i soggetti più a rischio. Ma come già detto da Sileri, spetta alla scienza decidere se e quando servirà farlo.

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