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La Casa di Carta 5: una grande delusione ha lasciato l’amaro in bocca

Tutti in attesa de La Casa di Carta 5 e poi, dopo i 5 episodi della prima parte, una grande delusione ha lasciato l’amaro in bocca. Tranquilli, in questo articolo non troverete nessuno spoiler, ma solo ciò che davvero ha deluso i più. Critica dura nei confronti di questo finale di stagione, almeno per il primo volume, le cui aspettative non sono state centrate di molto. Scopriamo insieme tutti i dettagli nella speranza che la seconda parte offra di più.

 

La Casa di Carta: la prima parte della quinta stagione è una delusione assicurata

Ritmo incalzante, adrenalina al massimo e tanta, ma tanta – sicuramente troppa – azione. Ecco la descrizione dei primi cinque episodi della quinta stagione de La Casa di Carta. Peccato però che a questo si aggiunga ciò che ha lasciato l’amaro in bocca a molti: poco, davvero poco, realismo.

Abituati a una trama intrecciata, con colpi di scena al fulmicotone, La Casa di Carta 5 sembra essere diventato un brodo non solo riscaldato, ma anche allungato. Poco sale rende insipido l’evolversi delle vicende all’interno della Banca di Spagna. A coronare il tutto, diversi flashback

poco interessanti e per ora privi di un senso visto che tutto si sviluppa tra esplosioni, proiettili, granate e lanciafiamme.

Addirittura sembra che a un certo punto sia Arturito il protagonista dei primi cinque episodi. Insomma, La Casa di Carta 5 non ci ha convinto fino in fondo. Non si può dire che sia noiosa o priva di contenuti, al contrario è sempre capace di tenerti incollato allo schermo. Ma alla fine del quinto episodio, pensando a ciò che abbiamo visto sale un dubbio: possibile sia solo questo?

Ringraziamo Álex Pina che ci ha accompagnati verso l’uscita della prima parte emozionandoci e alzando il livello della nostra attesa a ogni sua intervista. Nondimeno, la soddisfazione dopo aver visto i primi cinque episodi de La Casa di Carta 5 non è all’altezza delle aspettative. Speriamo nel gran finale, ma ahimè crediamo che tutto finirà in caciara.

 

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Pubblicato da
Osvaldo Lasperini