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I vaccini che prevedono l’uso di due dosi hanno dimostrato di avere comunque un’efficacia importante contro la variante Delta, nel senso che sono in grado di evitare la comparsa dei sintomi della malattia. Purtroppo quest’ultimo ceppo è risultato essere più difficile da combattere visto che le percentuali sono risultate più basse rispetto a primo. Con il trattamento di Johnson & Johnson i numeri sono risultato però di molto più bassi.

Il vaccino di Johnson & Johnson sembra essere efficacia appena quanto una singola dose di quello di AstraZeneca quindi il 33%. Si tratta di una soglia fin troppo bassa e poco utile a combattere la pandemia. Per questo motivo si sta iniziando a parlare di una seconda dose nonostante il trattamento sia stato pensato per essere monodose. Il discorso è sostanzialmente simile a quanto fatto con gli altri.

 

Johnson & Johnson troppo poco efficace

Un altro discorso che viene fatto con questo vaccino, discorso in realtà valido anche per gli altri, è l’arrivo di un trattamento modificato ad hoc per essere più efficace possibile contro le nuove varianti del coronavirus. In questo modo una seconda dose di Johnson & Johnson risulterebbe molto più affidabile, ma probabilmente la strategia prevedrà altro.

È più probabile che che la seconda, quella di richiamo, verrà fatta con un altro vaccino e non quello di Janssen. Considerando i rischi, si parla di Pfizer o Moderna quindi quelli a mRNA. Anche questo però è un discorso complesso visto che le autorità internazionali non sono ancora concordi se procedere o meno in tal senso.

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