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OnMail: l’app di posta elettronica incentrata sulla privacy arriva su Android

C’è stata molta preoccupazione da parte degli utenti su come la ‘grande tecnologia’ gestisce i propri dati e informazioni. In precedenza solo per iOS, OnMail è ora finalmente disponibile per gli utenti Android che vogliono allontanarsi da pubblicità e tracker e ottenere il controllo della propria casella di posta. Sebbene esista una versione gratuita, esistono anche piani basati su abbonamento se hai bisogno di più funzionalità per aiutarti a gestire la tua email.

OnMail per Android blocca automaticamente le conferme di lettura e i pixel di tracciamento che a volte le società di email marketing ti inviano. Puoi anche bloccare mittenti specifici, inviare file di grandi dimensioni, utilizzare l’autenticazione a due fattori e proteggere con password determinati file. Puoi anche accettare o bloccare determinati mittenti di posta elettronica prima ancora che inviino qualcosa alla tua casella di posta.

OnMail: l’applicazione è disponibile al download su device Android

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newsletter, e-mail di marketing e altri abbonamenti, c’è una modalità di anteprima che può essere visualizzata con colori vivaci ed è facilmente scorrevole. OnMail dispone anche di funzionalità basate sull’intelligenza artificiale per semplificare la gestione delle e-mail. I nudge ti aiutano a dare seguito alle e-mail che potrebbero essere state trascurate. Risposte intelligenti fornisce suggerimenti mentre rispondi alle tue e-mail. Smart Folders filtra automaticamente le tue e-mail in Shopping, Viaggi, Pacchetti ed Eventi per renderle più facili da vedere.

OnMail per Android ha tre livelli: gratuito, personale con limite di spazio di archiviazione di 100 GB, limite di dimensione del file allegato di 250 mg, e professionale con spazio di archiviazione di 500 GB, limite di dimensione del file di 1 GB, supporto per il dominio personalizzato. È un servizio senza pubblicità e non si basa sulle entrate pubblicitarie, quindi questo è qualcosa che gli utenti incentrati sulla privacy e avversi alla pubblicità possono provare.

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Pubblicato da
Michele Ragone