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WhatsApp: Polizia Postale lancia allarme falso Green Pass, attenti a scaricarlo

Tanti utenti hanno legittimamente abbandonato WhatsApp rifugiandosi nel paradiso della privacy di Telegram dopo lo smacco di Maggio relativo alle nuove condizioni della riservatezza. Ebbene, chi è rimasto si trova oggi ad affrontare una nuova truffa che ha impensierito la Polizia Postale al punto da richiedere un suo intervento pubblico di contenimento.

Le persone devono stare attenti ad alimentare la disinformazione che in queste ore gira attorno alla concessione del Green Pass. Il rischio cresce di pari passo al consolidarsi delle vaccinazioni e non è affatto un caso. Scopriamo cosa NON si deve fare in questi casi.

 

Green Pass WhatsApp: una presa in giro bella e buona ora ufficiale

Una generosa dose di attenzione deve essere posta da tutti al cospetto del nuovo fenomeno mediatico che gira su WhatsApp. Un messaggio fraudolento infesta le chat generando una fake news di proporzioni nazionali, Il nucleo investigativo della Polizia Postale riporta questa comunicazione in transito all’interno delle chat degli utenti:

“In questo link puoi scaricare il certificato verde Green Pass COVID-19 che ti permette liberamente di muoverti in tutta Italia senza mascherina”.

Il messaggio è chiaramente fuorviante e fasullo per una molteplicità di considerazioni. La prima è che l’estromissione delle mascherine vale ad oggi a livello nazionale fermo restando il contesto del distanziamento e delle aree all’aperto. In secondo luogo non viene specificata la clausola obbligatoria per la concessione dello stesso che, come ben sappiamo, è vincolata all’iter di vaccinazioni con richiami (doppia dose).

Oltretutto la concessione del Green Pass non è gestibile tramite un’applicazione mobile id messaggistica istantanea ma correlata alla propria identità medica e digitale che si ottiene previa verifica dei requisiti e delle generalità con SPID o App Immuni. A tal proposito:

La Polizia Postale raccomanda di fare molta attenzione ai link indicati nei messaggi e di aprirli solo dopo avere accertato la veridicità della fonte di provenienza. Non inserire mai i propri dati personali, soprattutto quelli bancari. Eventuali messaggi sospetti potranno essere segnalati sul portale dell’autorità”.

Il sito sospetto da tenere sotto osservazione è “www.dgc.gov.it“. WhatsApp non è abilitato all’autenticazione digitale per l’ottenimento del Green Pass nazionale. Fate molta attenzione.

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Pubblicato da
Anna Sorgona