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Whatsapp, allarme per la versione che nasconde un malware

Una nuova versione di WhatsApp sta circolando nelle chat degli utenti. Non solo si tratta di un’app non ufficiale, ma nasconde anche un malware capace di rubarvi dati sensibili e interagire coi vostri contatti.

Il web è pieno di siti che propongono versioni alternative di WhatsApp, considerando la sua scarsa possibilità di personalizzazione – che invece gli utenti non riscontrano in Telegram, e richiedono a gran voce.

Poter aggiornare l’icona dell’app a proprio piacimento, nonché il colore dell’interfaccia utente, è un desiderio comune a numerosi users: per questo truffe come quella che stiamo per presentarvi attecchiscono con molta facilità.

WhatsApp Pink: tenetevi alla larga dalla versione rosa dell’app

Nelle ultime settimane fra le chat degli utenti sta correndo un messaggio: “Scarica WhatsApp Pink!”, con l’invito a cliccare sul link nel corpo del messaggio e iniziare il download dell’app in rosa. La differenza? Un’interfaccia completamente ridisegnata in rosa, sia nella home dei messaggi sia nelle singole conversazioni, nonché naturalmente anche nell’icona dell’app.

A prima vista potrebbe entusiasmare chi, come ricordavamo prima, aspetta da tempo un aggiornamento dell’app con un colore differente. Ma state ben attenti: si tratta di una versione non ufficiale. E per giunta nasconde un malware che, non appena esprimerete il consenso al suo utilizzo e al trasferimento dei vostri dati su di essa, procederà a copiare i vostri dati sensibili, le liste contatti e i media che avete sul vostro smartphone.

Come liberarvene, qualora l’aveste già scaricata?

Ecco qualche consiglio offerto dall’esperto in cybersecurity Rajshekhar Rajaharia.

  1. Disinstallate l’applicazione.
  2. Se usare WhatsApp Web/Desktop, chiudete tutte le sessioni aperte.
  3. Cancellate la cache dei browser presenti sul vostro smartphone.
  4. Controllate dalle impostazioni del vostro smartphone i permessi alle varie app, e qualora qualcosa non vi tornasse, eliminate gli elementi sospetti.
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Pubblicato da
Monica Palmisano