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Covid-19: la tecnologia dei nuovi vaccini made in Italy

Oggi parleremo di due vaccini anti Covid tutti italiani basati su delle tecnologie del tutto innovative. Stiamo parlando di ReiThera e Takis, il primo è giunto alla fase 3 della sua sperimentazione e pare che lo avremo già a partire dai prossimi mesi, mentre il secondo è ancora alla fase 1 della sua sperimentazione.

La prima cosa da specificare è che non c’è assolutamente nessuna competizione tra i due, essendo che le radici scientifiche sono in comune. Ora, però, andremo a fare il punto della situazione sulla ricerca e sulla sperimentazione, la quale sta andando a segnare i primi traguardi di questi nuovi vaccini.

Covid: i due vaccini stanno per arrivare

In fase di sperimentazione più avanzata c’è sicuramente il vaccino di ReiThera, il quale potrebbe arrivare già in autunno. Sergio Lo Caputo, docente di Malattie Infettive presso il Policlinico Riuniti-Università di Foggia, ha spiegato in merito:

Si tratta di un vaccino a vettore virale. Utilizza cioè un virus modificato che non si può replicare (e quindi innocuo): in questo caso un adenovirus del gorilla, come vettore per introdurre nelle cellule umane il materiale genetico della proteina Spike, quella che permette al virus SARS-CoV-2 di innescare l’infezione responsabile del Covid-19. Il sistema immunitario si attiva così contro la proteina Spike e produce gli anticorpi: laddove l’individuo in futuro entrasse in contatto con il virus, gli anticorpi, “allenatisi” con la vaccinazione, saranno in grado di riconoscerlo e bloccare l’infezione. Viene scelto un adenovirus di animale per essere sicuri che risulti totalmente “nuovo” all’organismo umano in modo che questo produca subito anticorpi. Il vaccino ReiThera si conserva a -70 gradi

e si inocula tramite una normale iniezione intramuscolare. È il meccanismo usato anche in altri vaccini come quello di AstraZeneca e Johnson & Johnson” 

 

Anche Takis è in dirittura d’arrivo

Un altro vaccino molto importante per il futuro del nostro Paese è il Takis. La sua sperimentazione è avvenuta in tre centri di eccellenza da Nord a Sud, ossia l’ospedale San Gerardo di Monza, l’Istituto Nazionale Tumori Fondazione G. Pascale di Napoli e l’Istituto Nazionale Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani di Roma. Attualmente è in corso la fase 1 e andrà a coinvolgere ben 80 volontari sani divisi in quattro gruppi.

Il dottor Scarpato, che cura la sperimentazione, ha dichiarato: “La tecnologia di Takis è diversa da quella usata per ReiThera. Si tratta di un vaccino ad acido nucleico per la precisione DNA plasmidico (ricavato da colture batteriche), non si serve dunque di un vettore virale. Viene inoculato mediante iniezione intramuscolare e contemporanea somministrazione di un impulso elettrico che veicola il prodotto nelle cellule. Proprio perché si serve di un frammento di DNA, che possiamo ridisegnare, è modulabile e modificabile cosa che dà un’arma in più contro le possibili varianti emergenti. Inoltre questa nuova tecnologia è una vera piattaforma da cui partire non solo per sviluppare nuovi vaccini ma anche per combattere alcuni tipi di tumore. Un altro aspetto positivo è che il Takis comporta una catena del freddo meno problematica perché si conserva a 4 gradi, che è la normale temperatura del frigorifero, per cui può essere stoccato e poi distribuito con maggiore facilità

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Pubblicato da
Christian Savino