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Cartelle esattoriali: ripartono “con calma” gli avvisi dell’Agenzia delle Entrate

La mossa di rimuovere qualcosa dal Decreto Sostegni non è stata proprio condivisa in pieno dagli analisti di Bankitalia e dalla Corte dei Conti. Anche se, passato questo periodo di stop, deve obbligatoriamente riprendere il periodo di versamenti all’erario. Andando a vedere la situazione più nel particolare, pare che anche l’Agenzia delle Entrate dovrebbe iniziare a riemergere, ricordando a tutti quello per cui è stata inventata.

Dunque, che la sanatoria ci sarà o meno, i prossimi debiti andranno saldati e l’ente di riscossione incomincerà a sollecitare i debitori tramite degli avvisi bonari, avvertendoli di cosa e quanto sarà da versare in compensazione delle cartelle esattoriali che risultano ancora aperte. Inoltre, è stato proprio il Fisco, tramite un provvedimento attuato in via ufficiale, ad avvisare la ripartenza sarebbe stata rappresentata inizialmente dagli avvisi bonari.

 

Cartelle esattoriali: gli avvisi bonari continuano a “salvare” i debitori

A questo punto, possiamo dire che faremo fronte ad un’avvertenza legata alle pratiche aperte

. Non si tratta di un’ingiunzione, ma di un semplice avviso presentato in forma bonaria, al fine di ricordare al contribuente che il debito è esistente e urge saldarlo il prima possibile. Il riassunto è, almeno per ora, che si continuerà a prendere in considerazione tutte le difficoltà economiche portate dalla pandemia. Infatti, gli avvisi bonari possono essere risolti senza alcuna sanzione o interesse, ma anche solo andando a saldare il dovuto.

Tuttavia, va ricordato che per tutto il corso del 2021 fino all’inizio del 2022, si andrà avanti con una ripresa progressiva e graduale di tutti gli invii. Si parla dunque si uno scaglionamento di questi, il quale porterà a coprire un periodo che è iniziato il 1° marzo 2021 e finisce il 28 febbraio 2022. Per ora si incomincia con gli avvisi bonari che riguardano l’Irpef e con le cartelle esattoriali concernenti l’Iva e l’Irap e i periodi a cui si va a fare riferimento sono quelli che vanno dal 2017 al 2018. Ripetiamo: niente sanzioni per ora.

Per procedere con la mini-sanatoria, c’è comunque la necessità di avere alcuni requisiti. Infatti, il contribuente dovrà avere una Partita Iva alla data 23 marzo 2021, e dovrà essere interessato da un calo del volume d’affari del 30%. Il periodo a cui si fa riferimento è sempre il 2020, con il calo registrato sul 2019. Quindi, nulla di estremamente diverso in confronto ad altre situazioni in cui il Governo italiano ha provato a far fronte a questo periodo buio e di crisi.

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Pubblicato da
Christian Savino