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Zuckerberg e Spotify vs Apple: acquisti in-app e raccolta dei dati

Il CEO di Facebook, Mark Zuckerberg, ritiene che la sua piattaforma sarà in grado di gestire gli aggiornamenti sulla privacy proposti da Apple, nonostante li ritenga del tutto eccessivi. Zuckerberg non è il solo in questa faida, anche il CEO di Spotify e altre aziende hanno espresso delle perplessità.

“Saremo in grado di occuparcene senza problemi”, ha dichiarto Zuckerberg su Clubhouse. Apple è pronta a lanciare il suo nuovo sistema di monitoraggio basato su un identificatore univoco per ogni dispositivo, che mira a garantire la trasparenza dei dati forniti e raccolti dalle app. L’azienda parla di importanza della privacy degli utenti, mentre Facebook sostiene che Apple stia solo proteggendo i propri profitti.

Facebook teme che gli aggiornamenti potrebbero essere un problema anche per i partner di terze parti presenti sulla piattaforma. “Potremmo anche essere più favorevoli se i cambiamenti proposti da Apple incoraggiassero le aziende a condurre più attività commerciali, rendendo più difficile l’utilizzo di dati sensibili per trovare clienti su misura per le pubblicità”. Il CEO di Spotify

, Daniel Ek, si è unito a Zuckerberg per esprimere il suo disappunto.

Apple contro tutti: Facebook e Spotify uniti nel combattere il nuovo sistema di acquisti in-app e di monitoraggio dei dati

Spotify ha recentemente presentato una denuncia contro Apple e ha espresso le sue preoccupazioni insieme ad altri sviluppatori. L’azienda sostiene che il 30% che Apple ricava dagli acquisti in-app è anticoncorrenziale. Questo sistema insieme al nuovo sistema di monitoraggio sono sempre stati fortemente criticati dalla concorrenza.

Spotify reputa il sistema degli acquisti in-App dannoso non solo per Spotify, ma per l’intero ecosistema di sviluppatori e creatori di app. Facebook prevede anche di lanciare Facebook Shop e Instagram Shop, che potrebbero compensare le perdite di entrate derivanti dallo strumento anti-tracciamento di Apple, il quale blocca in un modo o nell’altro gli annunci pubblicitari.

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Pubblicato da
Rosalba Varegliano