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Xiaomi da una parte si trova in un’ottima posizione dal punto di vista del mercato degli smartphone visto la situazione con Huawei, e dall’alta si trova in una pessima. A gennaio, una delle ultime mosse dell’amministrazione Trump, è stata di mettere la compagnia cinese all’interno della famigerata lista nera. Xiaomi ha ovviamente provato ad appellarsi a tutto questo e per fortuna un giudice distrettuale gli ha dato ragione.

 

Xiaomi si salva

La dichiarazione ufficiale rilasciata da un portavoce della compagnia: “Xiaomi è lieta di constatare che il 12 marzo la Corte ha ordinato un’ingiunzione al Dipartimento della Difesa americano per impedire l’attuazione o esecuzione della designazione di Xiaomi come CCMC. In conformità al provvedimento concesso, la Corte ha annullato completamente e con effetto immediato la restrizione dell’Ordine Esecutivo 13959 che vietava alle società statunitensi di acquistare i titoli di Xiaomi e l’obbligo di cedere le loro partecipazioni azionarie.”

L’essere inserita all’interno della lista avrebbe potuto causare parecchi problemi a Xiaomi anche se fino a questo momento non era successo molto. Era stato impedito agli investitori di comprare azioni della compagnia negli Stati Uniti. Nello stesso momento è stato chiesto a chi aveva già posizioni in questione di chiuderle.

Ovviamente il problema non è tanto questo, ma quello che il futuro avrebbe potuto portare. Nel caso di Huawei si è trasformato in un disastro che ha sostanzialmente tagliato fuori il colosso cinese dal mercato degli smartphone a livello globale. Xiaomi ha potuto sfruttare tutto questo, ma sarebbe stato più difficile nel caso fosse stata tagliata fuori dal commercio con le compagnie statunitense o affiliate.

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