tumore alla vescica

Quando parliamo di tumore alla vescica, facciamo prevalentemente riferimento al cancro uroteliale che rappresenta il 90% dei casi di tumore vescicale. Si tratta di una neoplasia che può propagarsi fino a coinvolgere la pelvi renale, l’uretere e l’uretra. Ad oggi, il trattamento terapeutico in uso per questa patologia oncologica è rappresentato dalla chemioterapia che, purtroppo, colpisce ed uccide anche le cellule non neoplastiche. Si tratta di un tumore che presenta spesso una prognosi infausta e chi ne soffre non ha un’aspettativa di vita molto alta.

Oggi, però, sembra che questa forma di tumore alla vescica abbia incontrato sulla propria strada una nuova sostanza in grado di ridurre il rischio di morte per questo tumore di, addirittura, il 30%. Si tratta di un nuovo farmaco che potrebbe rivelarsi davvero molto utile per aumentare la sopravvivenza dei pazienti affetti da cancro uroteliale. Le potenzialità di questo nuovo farmaco vengono descritte in uno studio pubblicato sulle pagine della autorevole rivista New England Journal of Medicine (NEJM). La ricerca in questione riporta la firma di un team di scienziati della Queen Mary University of London.

Tumore alla vescica vs farmaci ADC: ecco i risultati dello studio

Nello specifico, gli scienziati inglesi per il loro lavoro hanno preso in considerazione la nuova classe di farmaci chiamata “coniugati farmaci-anticorpo” (ADC). Tali farmaci agiscono legandosi alle cellule del tumore ed agendo solo su queste senza andare ad intaccare le cellule sane. I ricercatori hanno preso in esame 608 pazienti provenienti da 19 paesi. Su alcuni di questi pazienti, gli scienziati hanno testato il farmaco ADC denominato enfortumab vedotin. I pazienti erano affetti da carcinoma uroteliale localmente avanzato o metastatico. Dalle analisi eseguite, emergeva che i soggetti trattati con il farmaco ADC mostravano un rischio di morte inferiore al 30% rispetto a coloro che erano stati trattati con sola chemioterapia.

Si tratta di una scoperta davvero incredibile e che dimostra come questo nuovo farmaco sia in grado di apportare un vantaggio concreto in termini di sopravvivenza per chi soffre di questo tipo di tumore alla vescica.

FONTENew England Journal of Medicine (NEJM)
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