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Pfizer sotto attacco: possibile furto dati del vaccino Covid-19

Non sono solo i poveri utenti ad essere sotto il costante pericolo dei cybercriminali. I dati personali e i conti correnti sono come miele per chi vive di truffe e raggiri. Nel caso che vede protagonista Pfizer la posta in gioco è decisamente più alta. La famosa azienda farmaceutica statunitense ha subito un attacco hacker. Sembra che la Corea del Nord abbia tentato di rubare dati sensibili per la produzione del vaccino anti Covid-19.

 

La Corea del Nord avrebbe tentato di rubare i dati del vaccino anti Covid-19 a Pfizer

Secondo quanto comunicato dalle autorità governative della Corea del Sud, la sua vicina di casa, la Corea del Nord, avrebbe intentato un furto. L’obbiettivo sarebbe stato quello di rubare i dati sensibili relativi alla produzione del vaccino anti Covid-19 della Pfizer. Infatti la più grande società al mondo nella ricerca, sviluppo e produzione di farmaci sarebbe finita sotto un attacco hacker.

Non si sa ancora molto sulla vicenda, ma una cosa è certa: la ricerca al vaccino è elevata. Infatti sono molti i problemi che rallentato la sua produzione e la relativa distribuzione. Inoltre sembra che i numeri prodotti non siano mai sufficienti alla richiesta. Tutto il mondo ne ha bisogno e quindi diventa terreno commercialmente appetibile. Ecco cosa potrebbe aver mosso questo tentato furto ai danni di Pfizer.

Altra ipotesi potrebbe risalire dalle notizie che la Corea del Nord ha diffuso in merito ai contagi. Infatti a detta del governo dittatoriale i contagi sarebbero a zero. Peccato che la Corea del Sud invece ne sia stata pesantemente colpita e ciò mette in dubbio queste informazioni. Tra l’altro, se ciò fosse vero, sarebbe difficile pensare che le ragioni per rubare i dati a Pfizer fossero solo economiche.

Oggi i mezzi per accedere a informazioni importanti avviene da remoto e attraverso attacchi hacker. E la Corea del Nord pare ne abbia già tentati diversi, non solo a Pfizer, ma anche ad altre case farmaceutiche. In questo sembra anche che sia coinvolta la Russia.

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Pubblicato da
Osvaldo Lasperini