computer ottici

I computer ottici sono dispositivi che utilizzano la luce, anziché l’elettricità, per manipolare, memorizzare e trasmettere dati. Si tratta di una applicazione dell’informatica davvero straordinaria e che, da oggi, sarà ancora più incredibile grazie ad un nuovo metodo. Si tratta di un modo innovativo per sfruttare la luce che consentirà ai computer ottici di essere ancora più veloci.

A mettere a punto questo muovo modo di sfruttare la luce sono state due scienziate, Natalia Berloff dell’Università di Cambridge e Nikita Stroev dell’Istituto di Scienza e Tecnologia di Skolkovo. Questo nuovo metodo è stato poi ampiamente descritto in un lavoro pubblicato sulle pagine della celebre rivista scientifica Physical Review Letters. Si tratta di un metodo che potrebbe davvero essere rivoluzionario per quanto riguarda l’informatica e, in particolare, per i computer ottici. Fondamentalmente, l’obiettivo delle scienziate è quello di ridurre in maniera significativa i segnali luminosi di cui i computer ottici hanno bisogno per funzionare così da renderli ancora più veloci.

In pratica le due studiose hanno scoperto che esiste un metodo mediante il quale è possibile connettere in maniera diversa le onde luminose all’interno dei computer ottici, ovvero, moltiplicando le funzioni d’onda che descrivono le onde luminose medesime. Così, ottenendo gli giusti accoppiamenti e la giusta intensità luminosa, la luce si moltiplica. In tal modo, è possibile sfruttare la luce per risolvere problemi di tipo non lineare.

Si tratta di una scoperta davvero sorprendente che consente, grazie alla luce, di lavorare con computer ottici dalle prestazioni sempre più elevate e a velocità davvero straordinarie.

FONTEPhysical Review Letters
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