Scienza e Tecnologia

Nanoblocchi e strati sottilissimi: gli “ingredienti” delle nuove celle solari

Le celle solari sono dei dispositivi elettrici/elettronici a stato solido che convertono l’energia della luce solare incidente in elettricità mediante l’effetto fotovoltaico. Ad oggi ne esistono di differenti tipi che, fondamentalmente, si differenziano per i materiali costituenti e per la loro efficienza. Alcuni scienziati, proprio qualche giorno fa, hanno sviluppato delle nuove celle solari costruite collocando in una maniera ben precisa strati sottilissimi e nanoblocchi.

A presentare queste nuove celle solari è uno studio pubblicato sulle pagine della rivista Nano Letters da un team di scienziati della Martin Luther University Halle-Wittenberg (MLU). In particolare, i ricercatori hanno messo a punto delle nuove celle solari costituite da nanoblocchi e da strati sottilissimi che si caratterizzato per un livello di efficienza molto più elevato del normale. Per creare questi dispositivi innovativi gli studiosi hanno iniziato a studiare l’effetto definito “effetto fotovoltaico anomalo”.

Con questo effetto, non c’è bisogno di una giunzione per il passaggio della corrente nelle celle solari normali, costituite da silicio. Infatti, la direzione della corrente viene guidata a livello atomico dalle strutture cristalline asimmetriche dei materiali corrispondenti tra cui gli ossidi. Però, per poter far ricorso a questi materiali è necessario avere a disposizione architetture cellulari creative che rafforzino i vantaggi e compensino gli svantaggi. Così, gli scienziati della MLU hanno ben pensato di sviluppare una architettura nuova fatta di materiali in nanocomposti. Si tratta di strutture costituite da strati sottilissimi impilati uno sopra l’altro a costituire veri e propri nanoblocchi.

Il risultato di questi nanoblocchi e strati sottilissimi è che le celle solari così costruite mostrano una maggiore potenza elettrica ed una maggiore facilità di implementazione. Inoltre, l’efficienza di queste celle è davvero molto superiore alla media.

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Pubblicato da
Redazione