Nell’ultimo anno, l’emergenza Coronavirus ha spinto ad un’espansione rigogliosa e anche necessaria della Didattica a Distanza (DAD), la quale è risultata a dir poco necessaria per poter consentire a milioni di studenti di proseguire gli studi evitando dunque stalli pesanti e decisamente problematici.

Ovviamente la DAD, si avvale di piattaforme informatiche per mettere in comunicazione studenti e professori in modo da svolgere le attività scolastiche online, solo che ovviamente, quando si parla di informatica, arrivano sulla scacchiera senza pensarci due volte gli hacker, i quali ovviamente cercano di derubare gli utenti in tutti i modi possibili.

Le piattaforme DAD molto più colpite

Secondo una ricerca di Kaspersky, le piattaforme DAD nel mese di Gennaio sono state attaccate per oltre il 60% in più rispetto al 2020, un valore estremamente più alto.

Andando ne dettaglio, emerge che la più colpita è stata Zoom, la quale è sembrata la preda perfetta in quanto anche la più popolare nella community con 300 milioni di utenti al giorno, a seguire abbiamo Moodle e Google Meet, il numero di utenti che hanno incontrato minacce è aumentato per tutte queste piattaforme escluso Google Classroom.

Le minacce rilevate sono state per la maggior parte file no-virus, si trattava infatti di adware e riskware, di cui i primi altro non fanno che bombardare l’utente di pubblicità di ogni tipo senza sosta mentre i secondi, si insediano nel PC e compiono azioni senza il consenso cosciente dell’utente che subisce tale pratica.

Si tratta dunque di uno sviluppo negativo ma allo stesso tempo prevedibile, dove infatti si sposta la community si sposta anche tutto il mondo del web.

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