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Recensione Logitech Streamcam: la webcam per chi punta al massimo

Logitech Streamcam è la webcam da consigliare ad occhi chiusi agli utenti che vogliono il massimo, e sopratutto non vogliono badare assolutamente a spese. Il suo prezzo è di 134,90 euro, non è accessibile da tutti, ma è indiscutibilmente una delle migliori disponibili sul mercato.

 

Estetica e design

La Logitech Streamcam è realizzata interamente in plastica, di colorazione nera con dimensioni di 66 x 58 x 48 millimetri, ed un peso che si aggira attorno ai 150 grammi. Il suo essere completamente opaca la rende molto piacevole alla vista, ed esente dallo sporcarsi con impronte.

In confezione troviamo 2 supporti differenti che permettono di raggiungere l’altezza maggiormente adatta alle proprie esigenze, uno da 3,5 millimetri per il collegamento ad un cavalletto, l’altro invece il classico da posizionare nella parte superiore di un monitor PC. Il posizionamento potrà, indipendentemente dal supporto, avvenire sia in orizzontale che in verticale.

 

Hardware e specifiche tecniche

La risoluzione massima dell’ottica integrata è 1080p, quindi un Full HD, a ben 60 fps; pertanto assicura una fluidità estrema di tutti i movimenti, riuscendo a superare anche la qualità di smartphone di fascia medio-alta.

Il sensore ha un’apertura F2.0, questo significa che è in grado di restituire immagini ben illuminate anche in condizione di scarsa luminosità dell’ambiente, con angolo di campo (o FOV) di 78°, quindi ottima per la proiezione di immagini dirette di una singola persona, forse un po’ meno per la proiezione di videoconferenze con più persone all’interno di un ufficio. La messa a fuoco è automatica e avviene da 10 centimetri fino a infinito, con una risposta piuttosto buona in termini di velocità e di stabilità.

La Logitech Streamcam è dotata di un doppio microfono integrato, che permette di catturare l’audio ambientale in modo più che sufficiente, ma non in modo eccelso o quanto ci saremmo aspettati, dato il prezzo di vendita.

Il collegamento al computer avviene tramite un cavo USB type-C 3.1

di lunghezza pari a 1,5 metri, soluzione innovativa e dalle alte performance, proprio dettate dalla grande velocità di trasferimento garantita dallo standard di riferimento.

 

Applicazione ufficiale

Il prodotto è compatibile con il software Logitech Capture, in grado di offrire tantissime personalizzazioni dei video registrati. Attraverso il suddetto possiamo realizzare scatti e riprese da utilizzare in un secondo momento, quindi non come uno streaming diretto, ma registrato.

Possiamo anche collegare più camere nello stesso momento, in modo da alternare le immagini nella produzione del filmato, oppure una visione in contemporanea. Non mancano le possibilità di aggiunta di badge con testo (anche a colori), filtri particolari per modificare le immagini, dei bordi o delle animazioni come su Instagram.

Le personalizzazioni non terminano qui, potremo anche scegliere il bilanciamento del bianco, l’esposizione, i profili colore, la messa a fuoco, il contrasto o la saturazione. La cosa più importante riguarda il salvataggio di tali impostazioni direttamente nella camera, ciò sta a significare che se verrà utilizzata collegata ad un dispositivo che non è il computer dal quale le abbiamo modificate, saranno ugualmente presenti.

Interessante è il Chroma Key, ovvero la possibilità di applicare sfondi differenti all’inquadratura della webcam, nonché una sorta di active track automatico, che permetterà di seguire lo spostamento del soggetto, senza dover muovere fisicamente il dispositivo.

 

Logitech Streamcam: conclusioni

Logitech Streamcam la potremmo definire come la “Ferrari delle webcam” (superiore ai modelli inseriti nei notebook, come sullo Zephyrus Duo), da scegliere subito se volete il top da questa tipologia di prodotto, poiché le immagini sono nitide e belle da vedere, con tantissime possibilità di personalizzazione. Il software è il quid in più che permette di produrre filmati quasi professionali, anche per chi di montaggio e di video se ne intende veramente pochissimo.

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Pubblicato da
Denis Dosi