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Bitcoin: sostituto ideale dell’oro, arriva la conferma da Singapore

Secondo la Banca Centrale di Singapore, il Bitcoin e altre criptovalute digitali potrebbero sostituire i beni preziosi tradizionali come l’oro.

Mansoor Mohi-uddin, a capo della banca, ha specificato in una nota di ricerca che gli investitori stanno cercando di aumentare le loro ricchezze, e il Bitcoin sembra tra le poche alternative meno rischiose. “In primo luogo, gli investitori hanno bisogno di istituzioni affidabili per essere in grado di possedere valute digitali in totale sicurezza. In secondo luogo, la liquidità deve migliorare in modo significativo per ridurre la volatilità a livelli gestibili”.

“Il Bitcoin è altamente volatile poiché nell’ultimo anno è passato da un valore di 4.000 a più di 40.000 dollari per poi tornare verso i 30.000. Durante una crisi finanziaria è più probabile che le criptovalute diventino un porto sicuro per gli investitori, come è avvenuto all’inizio della pandemia nel 2020″. Il ribasso dei prezzi all’inizio della pandemia è stata solo temporaneo. La celebre criptovaluta è tornata ad essere uno degli asset con le migliori prestazioni del 2020.

Bitcoin: anche la Banca di Singapore conferma che le criptovalute hanno più valore dell’oro

Un aumento dei prezzi di quasi il 300%

ha permesso al Bitcoin di superare i guadagni combinati dell’oro e del mercato azionario, il che sembra confermare l’opinione emergente tra gli analisti di mercato secondo cui la criptovaluta è vista come “Oro digitale” tra gli investitori. Rispetto ai metalli preziosi, acquistare il bitcoin, quindi non solo conservarlo, è più semplice o per lo meno più immediato. Il 67% dei millennial preferisce il bitcoin all’oro.

Nonostante l’interesse degli investitori, il bitcoin è ancora molto lontano dalla realizzazione del suo potenziale come sistema di “denaro elettronico peer-to-peer“, per il quale è stato originariamente creato. La Banca di Singapore, tuttavia, non considera il bitcoin un’opzione praticabile al 100% proprio per la sua volatilità e per la resistenza dei governi nell’apportare determinati cambiamenti.

“I governi sono molto diffidenti nei confronti di qualsiasi tecnologia che potrebbe potenzialmente sostituire le valute nazionali”, afferma Mohi-uddin. “Ciò ridurrebbe la capacità delle figure politici di stampare denaro durante le crisi economiche”. Al contrario, il fatto che il bitcoin non sia soggetto a misure inflazionistiche lo rende un candidato altamente adatto per essere una riserva.

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Pubblicato da
Rosalba Varegliano