covid 19Aumentano le tensioni tra l’Unione Europea e AstraZeneca sulle forniture del vaccino contro il Covid 19. A tal proposito ieri è avvenuto un incontro tra le due parti in causa che però si è concluso senza un accordo. Sia l’Unione Europea che la casa farmaceutica sembra abbaino intenzione di far valere le proprie ragioni. Secondo Pascal Soriot, AD di AstraZeneca, la società non avrebbe preso nessun accordo vincolate sui numeri ma sia sarebbe semplicemente impegnata a fare il meglio possibile.

Il problema nasce dalla decisione della compagnia di riservare la produzione della fabbrica situata nel Regno Unito, al solo Regno Unito; la motivazione sarebbe un accordo precedente a quello stretto con l’Unione Europea che gli imporrebbe la produzione di un determinato numero di dosi da riservare al regno d’oltremanica.

Covid 19: le richieste dell’Unione Europea

 

L’Europa a questo punto ha avanzato la richiesta di rimuovere il vincolo di segretezza dai contratti stipulati; infatti, stando alla versione UE, non esiste nessuna clausola che limiti la produzione alla sola fabbrica situata in Belgio. Per di più ha iniziato a diffondersi la voce secondo cui questi ritardi siano dovuti anche ad altri accordi della casa farmaceutica e che il vaccino per il Covid 19 sia dirottato ad altri stati.

Malgrado le tensioni AstraZeneca si sarebbe impegnata a recapitare 17 milioni di dosi entro la fine di febbraio; l’Italia dovrebbe riceverne 2,5 milioni. Il tutto, ovviamente, solo dopo che sia arrivata l’autorizzazione da parte dell’Ema. Nel fra tempo i ritmi di vaccinazione continuano a rallentare e desta preoccupazione la nuova stima elaborata dalla Fondazione Hume.

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