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L’I.A. ha guidato un aereo militare per la prima volta in assoluto

L’aeronautica militare statunitense ha utilizzato l’Intelligenza Artificiale per pilotare un aereo militare per la prima volta.

Dopo aver completato oltre un milione di simulazioni, l’algoritmo µZero AI ha co-pilotato con successo un aereo spia U-2 in una missione di addestramento sopra la California il 15 dicembre. Will Roper dell’Aeronautica militare statunitense lo ha descritto come un “balzo da gigante” nelle future operazioni militari e nel mondo tech.

“Abbiamo addestrato µZero, un programma per computer che domina persino i videogiochi senza una conoscenza preliminare delle loro regole”. Roper ha affermato che la missione è stata una dimostrazione di “quanto i nostri militari devono abbracciare completamente l’intelligenza artificiale per mantenere il vantaggio decisionale sul campo di battaglia”. Senza dubbi un passo importante per la tecnologia, nonostante le preoccupazioni che comporta in campo militare.

Il confine tra tecnologia e realtà è sempre più sottile. L’evoluzione delle recenti scoperte scientifiche lascia senza parole, talvolta noi stessi creiamo quel che ci fa del male. Tuttavia, il progresso tecnologico è naturale in una società così sviluppata come la nostra.

Intelligenza Artificiale: il nuovo alleato del mondo miliare

Per garantire “adeguati livelli di attenzione” gli esperti consigliano la distribuzione dei sistemi con IA, rendendoli anche “tracciabili” e “governabili“. Alcuni sostenitori ritengono fondamentale impedire all’IA di prendere decisioni di vita o di morte sul campo di battaglia, chiedendo maggiori restrizioni alla tecnologia. “Temo che i principi stabilii siano un po’ un progetto contro l’etica. La parola “appropriato” è suscettibile di molte interpretazioni”, dichiara Lucy Suchman, un’antropologa specializzata in intelligenza artificiale sul campo di battaglia.

“Riteniamo che l’intelligenza artificiale abbia un grande potenziale per portare benefici all’umanità. L’obiettivo dovrebbe essere solo ed esclusivamente quello”, questo quanto estrapolato da una lettera ufficiale, firmata anche da anche Stephen Hawking, il CEO di Tesla Elon Musk e il co-fondatore di Apple Steve Wozniak.

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Pubblicato da
Rosalba Varegliano