News

L’asteroide entrato in orbita non è un asteroide: scoperta la verità

Una scoperta molto interessante, che ha confermato le ipotesi del gruppo guidato da Vishnu Reddy dell’Università dell’Arizona. Lo scienziato ha mostrato sin da subito un certo scetticismo nel credere che quello entrato in orbita a fine novembre fosse davvero un asteroide.

Se ne parla ormai da diversi mesi, da quando il 17 settembre fu identificato questo NEO (Near-Earth Object) attraverso il programma di monitoraggio degli oggetti spaziali in rotta verso il nostro pianeta. Inizialmente si pensava fosse un asteroide, tanto da ribattezzarlo 2020 SO, e questa convinzione si è preservata intatta per la maggior parte degli scienziati fino a quando l’oggetto in questione non è stato sufficientemente vicino da poterlo mettere a fuoco distintamente. E ciò che è emerso ha lasciato tutti senza parole.

2020 SO, l’oggetto osservato non è un asteroide

Il telescopio PAN-STARRS1 ha dunque identificato il corpo, ma non si era ancora riusciti a dargli un significato.

Fino a che non sono stati impiegati dal team di studiosi una serie di complessi algoritmi, che andavano a integrare i dati dell’IRTF e i calcoli effettuati dallo CNEOS per offrire un’indicazione più precisa di quanto si stesse muovendo al di sopra delle nostre teste.

Sono stati incrociati, per ottenere questa risposta, anche i dati relativi ai lanci partiti sia da Cape Canaveral che dalle altre postazioni gestite dal colosso americano.

E l’elaborazione di questi numeri ha restituito una sorprendente verità: quello che era creduto un asteroide in realtà è un razzo Centaur degli anni ’60, lanciato nell’ambito di una missione esplorativa della NASA.

Essendo entrato nella Sfera di Hill, ossia quella zona entro la quale l’oggetto risente maggiormente della gravità della Terra rispetto a quella del Sole, la sua permanenza in orbita è prevista per i prossimi 3 mesi.

Condividi
Pubblicato da
Monica Palmisano