Uno dei temi maggiormente discussi da sempre è senza ombra di dubbio quello energetico planetario, la Terra e quindi direttamente l’essere umano, hanno bisogno di energia, da quella elettrica per illuminare ogni angolo del mondo, a quella motrice per muovere i veicoli e mantenere il mondo collegato.

Ovviamente col tempo, di pari passo all’avanzare della tecnologia, è avanzato anche il modo di produrre energia, infatti le varie fonti rinnovabili pian piano stanno guadagnando terreno rispetto a quelle fossili, le quali però restano comunque ancora lo standard maggiormente rappresentato.

In questo contesto, il grande punto interrogativo rimane il nucleare, con la fissione già usata da tempo ma con rese che, raffrontate ai rischi e alle emissioni di scorie, non valgono certamente il gioco, cosa che ha portato gli scienziati a pensare invece alla fusione nucleare, un reazione sostanzialmente opposta ma che ha rese a dir poco mostruose con emissioni di scorie letteralmente nulle.

La Cina accende il primo reattore

Da sempre a fare da limite alla creazione di reattori nucleari a fusione c’è stata la tecnologia stessa, non sufficientemente avanzata da riuscire a gestire le temperature mostruose che servono per far avvenire la reazione, che per l’appunto è la stessa che avviene nel sole.

A quanto pare la Cina ha fatto il primo passo verso l’innovazione nucleare, lo stato orientale ha infatti acceso il primo reattore a fusione nucleare, il Tokamak HL-2M, esso è un reattore a fusione nucleare di ultima generazione, in grado di fornire energia pulita.

Secondo i dati emersi il reattore costruito in Cina è in grado di generare un plasma di fusione ad una temperatura di oltre 150 milioni di gradi Celsius, non appena attivato esso ha prodotto subito una scarica a bagliore della durata di ben 10 secondi.

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