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Per Huawei è un periodo molto difficile. Spesso ci si concentra solo sui problemi relativi agli smartphone, ma molti di questi vanno anche a lambire la specializzazione del colosso cinese, le reti di telecomunicazioni e le infrastrutture dedicate, come per il 5G. Le sanzioni imposte dagli Stati Uniti non solo l’unica azione portata avanti, ma hanno anche cercato di obbligare alcuni paesi europei a fare lo stesso.

Paesi come la Svezia hanno bandito Huawei dal poter partecipare ai bandi relativi alle infrastrutture per le comunicazioni. Al colosso cinese questa situazione non piace e ha fatto ricorso. Un tribunale di Stoccolma ha visto nella difesa della società qualcosa di giusto. La sentenza ha dichiarato che il governo svedese non può impedire l’accesso alle gare.

 

Huawei e la rete 5G: le accuse di spionaggio

Una vittoria del genere potrebbe non cambiare più di tanto, ma apre altri spiragli di manovra. Per esempio, ora può contestare queste decisioni governative di fronte all’Organizzazione mondiale del commercio che ha giurisdizione anche sulla Svezia visto che è un membro che fa parte di tale organizzazione.

Il percorso è ancora lungo anche perché ci sono altri paesi in Europa che hanno fatto lo stesso, come la Polonia e la Romania. Questa vittoria potrebbe essere una delle tante. Se Huawei sarà in grado effettivamente di poter mettere un’infrastruttura 5G in uno di questi paesi non è detto, ma può provarci. Un altro punto su cui può fare affidamento è il fatto che a gennaio il presidente degli Stati Uniti cambierà, anche se quello sembrerebbe intenzionato comunque andare con i piedi di piombo con la Cina.

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