Grande silenzio al momento, ma in molti pensano che la scoperta sia collegata al futuro degli allunaggi Artemis. Tutto ciò che si sa è che la scoperta è stata fatta grazie all’utilizzo di SOFIA, considerato l’osservatorio aereo più grande del mondo ed installato in un Boeing 747.

Il progetto Artemis dove l’Italia è grande protagonista per il grande ritorno sulla luna

Thales Alenia Space in Italia produrrà i due principali contributi europei al Lunar Gateway, una stazione spaziale guidata dagli Stati Uniti attorno alla Luna.
TAS costruirà due sezioni pressurizzate: una dove possono vivere gli astronauti e l’altra su cui possono essere montati i rifornimenti e le apparecchiature per le telecomunicazioni.

Il braccio britannico di TAS fornirà l’hardware per il rifornimento. Il primo sbarco è previsto per il 2024, anche se sarà più tardi nel decennio prima che tutte le sezioni del Gateway siano a posto.

Lo stabilimento torinese dell’azienda ha una storia orgogliosa nello sviluppo di compartimenti spaziali pressurizzati. Ha costruito metà del volume abitabile della Stazione Spaziale Internazionale (ISS); realizza la sezione cargo del cargo Cygnus della stazione spaziale; fa parte del team Dynetics che sviluppa un concetto di lander lunare con equipaggio per la Nasa; e sta lavorando con la società privata Axiom su una stazione spaziale commerciale.

Walter Cugno, vicepresidente per la scienza e l’esplorazione di TAS, ha affermato che la società farà molto affidamento sulla sua eredità per produrre iHab ed Esprit.
“Sono diversi dai moduli della stazione spaziale in quanto non saranno sempre occupati. Questo significa che dovranno avere molta più autonomia”, ha detto a BBC News.

La società ha appena firmato un contratto di prima tranche con l’Agenzia spaziale europea (Esa) di 36 milioni di euro (32 milioni di sterline) per iniziare i lavori su iHab (l’eventuale contratto intero varrà 327 milioni di euro / 295 milioni di sterline); e dispone di un’autorizzazione a procedere per Esprit. Un ATP consente di avviare i lavori mentre i dettagli contrattuali finali sono ancora definiti.

iHab avrà spazio per quattro astronauti per muoversi comodamente. Richiederà tutte le attrezzature aggiuntive necessarie per il supporto vitale e porterà protezione dagli impatti di micrometeoriti e dall’aumento delle radiazioni che esiste quando ci si allontana dalla Terra. Esprit è disponibile in due parti. Uno è chiamato HLCS (Halo Lunar Communication System) e fornisce le comunicazioni tra il Gateway e la Luna.

Questa parte verrà effettivamente lanciata nel 2024 con il modulo Halo degli americani, il primo elemento abitativo e logistico del Gateway. L’altra parte di Esprit è ERM (Esprit Refuelling Module). Questo combina l’hardware di rifornimento del Gateway con un piccolo tunnel pressurizzato con finestre. Non saranno così grandi ma queste finestre saranno come quelle sul modulo Cupola della Stazione Spaziale Internazionale.

 

Articolo precedenteTerminator Genisys: un po’ sequel un po’ operazione nostalgia
Articolo successivoMessaggi Anonimi: ecco il trucco per inviarli in pochi click