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Google trova il titolo della canzone nella tua testa, basta un “nanana”

Come si chiama quella canzone che fa “na na naaa baby yeah, naaa naa”? Quante volte lo abbiamo chiesto ad un nostro amico, nella speranza potesse risolverci uno degli enigmi più fastidiosi di sempre? Quello di non ricordare il titolo della canzone che stai canticchiando da ore, appunto, e non riesci a togliertela dalla testa.

Se il tuo amico – o comunque la persona alla quale ti sei rivolto – non riesce a capire quale sia effettivamente la canzone che stai canticchiando, potrebbe farlo Google. Il colosso di Mountain View ha infatti lanciato una nuova funzionalità che ti aiuta a scoprire il titolo della canzone che non riesci a toglierti dalla testa, non immettendo parte del testo o il nome dell’artista. Più semplicemente, canticchiandola.

Google trova il titolo della canzone nella tua testa, basta un “nanana”

Il tutto avviene per mezzo di Google Search. Si accede alla funziona cliccando sull’icona del microfono e chiedendo a Google Qual è questa canzone?, oppure cliccando sulla voce Cerca una canzone

. Dopo aver canticchiato la canzone per una decina di secondi, l’algoritmo di apprendimento automatico di Google aiuterà ad identificare una serie di canzoni potenzialmente corrispondenti.

Se ti stai chiedendo come ciò sia possibile, ecco la risposta: ogni canzone ha una sua melodia. Questa melodia è come un’impronta digitale poiché la rende unica. Il modello di machine learning realizzato da Google è in grado di abbinare il canticchio ed il fischiettio ad una melodia.

L’algoritmo di apprendimento automatico, dunque, trasforma l’audio in una sequenza di numeri che rappresenta la melodia della canzone, tenendo in considerazione diverse fonti ma escludendo elementi come gli strumenti di accompagnamento, il timbro ed il tono della voce. Dopodiché confronta la frequenza ottenuta con migliaia di canzoni di tutto il mondo ed identifica delle potenziali corrispondenze.

L’aggiornamento è in queste ore in fase di roll-out sugli smartphone Android. Su iOS, questa nuova funzionalità è disponibile – per il momento – esclusivamente negli Stati Uniti.

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Pubblicato da
Raffaella Papa