PignoramentoNon manca molto prima che il Fisco reclami l’applicabilità delle previste procedure di pignoramento fino ad oggi congelate per mano di un nuovo Decreto concesso in piena fase di emergenza sanitaria. La “comprensione fiscale” lascia il posto ad un ritorno alla normalità previsto immediatamente postumo alla data del prossimo 15 Ottobre. Tornano quindi in attivo i prelievi su stipendio e conto corrente oltre che su pensione ed altre forme previdenziali o correlate all’attività lavorativa degli italiani. Ecco cosa sta per succedere.

 

Pignoramento: ecco la nuova riattivazione del prelievo

Verranno a mancare nuovi fondi per i correntisti e coloro che percepiscono un reddito. Nella misura stabilita dal Fisco si prevede l’applicazione del nuovo protocollo fiscale finora richiesto in STOP a causa di esigenze prioritarie. Il veto al prelievo coatto viene meno a fronte di nuove disposizioni ormai prossime all’attivazione.

Si richiederà il versamento del 20%, ovvero la quota del quinto calcolata per coloro che percepiscono redditi superiori a 5000 Euro. Si scende ad un settimo di richiesta per guadagni compresi tra 2.500 e 5.000 euro al mese, assestandosi ad un decimo per dichiarazioni inferiori a 2500 Euro.

Al tempo stesso risulterà attivo il pignoramento del conto corrente calcolato tenendo conto della quota eccedente il limite del triplo dell’importo sull’assegno sociale che per questo 2020 corrisponde a 459,83 euro. In tal caso il massimo importo pignorabile risulta essere di 1.379,49 euro per coloro che hanno un patrimonio attivo.

Come visto è questione di pochi giorni prima che le procedure possano trovare ambito di applicazione. Nel frattempo il numero di contagi cresce con l’attività lavorativa in costante deficit ed una crescente paura per il futuro. Non è da escludere la possibilità di incorrere in una rettifica delle condizioni fiscali imposte a margine dei recenti eventi.

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