Bloomberg, inoltre, riferisce che il dirigente della casa automobilistica elettrica Al Prescott avrebbe inviato lunedì una mail ai dipendenti informandoli dell’incidente nel principale stabilimento di Tesla situato nel Nord America. Si legge nella mail di Prescott: “Due settimane fa, i nostri team informatici hanno stabilito che un dipendente aveva sabotato maliziosamente una parte della fabbrica. Le loro azioni rapide hanno impedito ulteriori danni e la produzione è tornata a funzionare senza problemi poche ore dopo.
Tesla non sembra aver fornito ulteriori dettagli a riguardo, su come sia avvenuto il sabotaggio e sul danno subito, ma sono emersi altri particolari. Uno su tutti è quello che il lavoratore ha tentato, senza successo, di “coprire le sue tracce” distruggendo un computer aziendale e incolpando un suo collega del danno. Successivamente, il dipendente ha confessato tutto
.Chiaramente, dopo la sua confessione, ha perso subito il lavoro. Questo presunto sabotaggio è avvenuto inoltre dopo che Tesla, dopo neanche un mese, ha vinto la sua causa contro l’informatore Martin Tripp, licenziato per hackeraggio e trasferimento di dati aziendali a un sito di notizie. Elon Musk aveva infatti condotto una campagna davvero spietata contro Tripp accusandolo di varie cose. Accuse che, però, non sono state prese molto in considerazione dalla polizia americana. A questo punto possiamo dire che Tesla soffre di fughe di notizie e, con l’accumulo di incidenti, dovrà stare particolarmente attenta a chi assume nella sua scuderia.