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Diesel contro elettrica: quale auto scegliere dopo i risultati assurdi

Il motore elettrico rappresenta senz’altro il futuro della mobilità eco sostenibile a scapito di un Diesel fortemente demonizzato da Associazioni e Governo. Nonostante il consiglio di passare a vetture efficienti esistono ancora gli incentivi per le auto endotermiche per le quali si prevedono addirittura nuovi investimenti. Allora la domanda sorge spontanea: «Ha ancora senso scegliere un’auto Diesel»: Ovviamente sì, ed ecco spiegato perché.

 

Auto elettrica sconfitta dal motore Diesel: ecco i vantaggi delle soluzioni endotermiche

Nazioni come il Regno Unito e la California stanno mettendo a punto nuovi piani per l’abolizione dei motori inquinanti. Entro al massimo un decennio per strada troveremo soltanto auto elettriche. Una situazione che in virtù di una mirata ottimizzazione del rapporto qualità/prezzo e delle infrastrutture potrà consolidarsi anche qui da noi.

Ad ogni modo è un fatto che le auto Diesel siano ancora parte integrante del mondo dei motori. Ci sono diversi fattori che determinano una momentanea ma schiacciante vittoria delle soluzioni Euro 6D-Temp. Scopriamole tutte.

 

Prezzo e manutenzione

Sotto questo punto di vista non stupisce affatto che il prezzo auto elettrica sia superiore alla controparte. Le batterie, infatti, introducono una maggiorazione di prezzo che si ripercuote in maniera diretta sul mantenimento degli elementi cui si riserva apposita manutenzione ordinaria e straordinaria. Si arriva alla sostituzione nel giro di dieci anni con ulteriori spese a carico dell’automobilista.

Pertanto non c’è dubbio sul fatto che le vetture con motore Diesel siano meno onerose e più accessibili rispetto alle soluzioni di tipo EV. Nel momento in cui crescerà la domanda avremo anche maggiore stabilita di listino. Ma, almeno per ora, molte auto restano inaccessibili anche a fronte di Ecobonus ed incentivi

regionali.

 

Ricarica e rifornimento: costi, tempi e praticità

Quanto tempo occorre per fare il rifornimento Diesel? A meno di temporeggiare volutamente tutto si risolve nel giro di una manciata di minuti. Questo è il tempo che serve per riempire il serbatoio per poi garantirsi migliaia di chilometri di strada. Diverso, invece, è il caso della ricarica elettrica che nella migliore delle ipotesi prevede almeno 45 minuti ed una presa di corrente libera.

In Italia società come IONITY ed ENEL X stanno provvedendo a sensibilizzarsi verso la capillarizzazione delle infrastrutture. La persistenza dei punti di ricarica aumenta ma non possiamo affermare di poter affrontare lunghi viaggi senza calcolatrice ed orologio alla mano. Ciò si ripercuote in maniera negativa sull’esperienza finale. I costi di ricarica sono parimenti raffrontabili a quelli del gasolio imponendo una maggiorazione di prezzo in caso di ricarica veloce.

 

Inquinamento auto Diesel: un risultato assurdo

Il CES-IFO di Monaco di Baviera ha constatato come il motore elettrico di una Tesla Model 3 inquini per la misura di 0 grammi di CO2 per chilometro. A fare la differenza con l”ospite Mercedes Classe C è il processo produttivo che, tenendo conto delle precedenti considerazioni sui tempi utili delle batterie, non si è votato per intero all’uso di energie verdi. Il tasso di conversione al green è del 35% con la maggior parte delle industrie che falsano il riscontro sul dato emissioni. Anche in questo caso la vittoria è passata alla berlina tedesca.

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Pubblicato da
Domenico