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Smartphone: storia di una rivoluzione portatile partita dai cellulari

Al giorno d’oggi smartphone è entrato a tutti gli effetti nel gergo comune di tutto il mondo. Chi non ne possiede uno o almeno non ne ha mai utilizzato uno in vita propria? La sua storia è relativamente breve, ma sono molte le informazioni a riguardo che spesso vengono confuse con la verità.

Molto spesso viene indicato Steve Jobs come l’inventore degli smartphone. Se da una parte il CEO più famoso della storia di Apple ha contribuito al suo effettivo sviluppo, rivelando possibilità prima non ritenute neanche possibili, in realtà non è corretto definirlo inventore. Il termine, composto da due parole inglesi (smart+phone), sta a indicare un telefono intelligente, quindi con funzioni aggiuntive rispetto alle semplici chiamate o sms.

Certo è strano immaginare che già negli anni Novanta fosse in uso questo termine, ma ciò che è cambiato nel corso del tempo non è il suo utilizzo, bensì l’hardware montato sui dispositivi.

 

Storia di una rivoluzione tecnologica mondiale

Il primo smartphone della storia fu l’IBM Simon, distribuito da BellSouth, fu il primo telefono ad essere dotato di un display touchscreen senza tastiera fisica, con funziona avanzate di gestione file, invio fax. Inoltre, grazie alla presenza di Scramble, fu il primo telefono ad essere dotato di un gioco integrato nel sistema.

In seguito alla presentazione di questo modello isolato, il termine perse la sua improvvisa notorietà, per poi tornare alla fine degli anni Novanta con i nuovi dispositivi a catalogo della Sony Ericsson.

Ma per trovare i primi dispositivi smart dell’era contemporanea occorre attenere i primi anni del Duemila, con Blackberry che per prima riuscì a realizzare dei telefoni intelligenti,

destinati principalmente al mondo del business. L’azienda fu leader del settore per diversi anni, con dispositivi in grado di rappresentare un punto di riferimento per il mondo del lavoro, con funzioni di agenda, invio mail, web browser, giochi più avanzati e molto altro.

 

L’era Android e iOS

La rivoluzione a cui si accennava prima, quella realizzata da Steve Jobs, rappresenta in ogni caso un passo fondamentale nello sviluppo di dispositivi che sono i diretti antenati di quelli che conosciamo oggi. La presentazione del primo iPhone nel 2007, segnò un momento decisivo per stabilire il form factor e soprattutto la funzionalità touch che domina il mercato attuale.

Anche Android contribuì notevolmente alla nascita e allo sviluppo degli smartphone come li conosciamo oggi, con un sistema operativo destinato a segnare nuovi standard di funzionamento e personalizzazione, ma soprattutto open source. Un nuovo modello di business e di copyright che è riuscito a imporsi a livello mondiale, per restituirci i fantastici dispositivi dai quali possiamo leggere questo articolo oggi.

Il primo degli smartphone Android fu l’Htc Dream G1, realizzato in collaborazione con Google e dotato di funzionalità esclusive e un design iconico. Al giorno d’oggi questi dispositivi sono entrati nella storia e nel mondo del collezionismo, per diventare a tutti gli effetti dei pezzi da museo estremamente ricercati e costosi.

Questa la brevissima storia degli smartphone, durata appena 30 anni, ma che ha cambiato le sorti tecnologiche di diverse generazioni in maniera permanente e definitiva. Un cambiamento destinato ad evolversi in continuazione e a portarci a nuovi sviluppi che oggi neanche possiamo immaginare.

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Pubblicato da
Filippo Ferrante