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Italia sulla Luna: arriva un accordo storico con la NASA

Finalmente una di quelle notizie di cui essere orgogliosi. L’Italia ha finalmente firmato un accordo con la NASA per la partecipazione ad un progetto che la coinvolge nel ritorno di un essere umano sulla Luna. Il documento, sottoscritto dall’amministratore della Nasa Jim Bridenstine e da Riccardo Fraccaro, sottosegretario della presidenza del Consiglio con delega alle politiche aerospaziali, prevede un investimento da parte italiana di 1 miliardo di euro, per una missione che dovrebbe riportare l’uomo sulla luna entro il 2024.

Ma risulta molto più interessante il progetto primario, la cui missione è la costruzione di una colonia lunare entro il 2028. Dunque, 8 anni per raggiungere un’obiettivo unico nella storia dell’essere umano, destinato a cambiare il futuro di intere generazioni.

 

Progetto Artemis, possibili investimenti per l’industria specializzata

Fa parte del progetto Artemis la missione che prevede il ritorno sulla Luna da parte di un uomo e una donna entro il 2024, come preparazione per la missione più importante, quella che prevede la costruzione di un insediamento

lunare a lungo termine.

Sono tre le direttrici fondamentali, conseguenza del progetto e della sua futura riuscita: la costruzione dell’habitat-laboratorio lunare nel quale verrà svolta la missione, la costituzione di gruppi di ricerca nelle principali discipline interessate dalla missione, dalla biologia all’astronomia, fino ad arrivare alla progettazione di sistemi di comunicazione efficiente in grado di garantire una connessione stabile e sicura con la colonia.

Il progetto è veramente ambizioso, e secondo Riccardo Fraccaro riuscirà a fruttare molti più soldi di quelli investiti, in un ritorno di immagine e soprattutto di investimenti nell’industria d’eccellenza italiana. Le regole per la partecipazione al bando relativo al progetto saranno definite entro fine ottobre, per permettere alle aziende interessate di partecipare e iscriversi.

Una missione fondamentale e ambiziosa, ma che d’altra parte non rappresenta altro che un trampolino di lancio per un progetto ancora più ambizioso: il viaggio verso Marte.

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Pubblicato da
Filippo Ferrante