Vista la rapida ascesa dei sistemi di pagamento e delle app per l’archiviazione delle carte fedeltà il portafogli è per molti diventato superfluo. Uno smartwatch o un telefono possono bastare per pagare un caffé al bar così come una grossa spesa. Con l’avvento della carta d’identità digitale il ruolo degli smartphone diventa centrale per predisporre un’estrema semplificazione delle procedure documentali.
Grazie a CIE ID Android (ma anche per iPhone) è possibile trasferire la versione fisica della carta con chip sul proprio dispositivo nel giro di qualche minuto. Grazie al protocollo di comunicazione NFC i dettagli della nostra identità possono trovare posto all’interno della nuova app gratuita
gestita dal Ministero dell’Interno e concepita sotto la supervisione della Zecca di Stato.Tutti i problemi ed i timori circa la sicurezza nella trasmissione e nel trattamento dati decadono a favore di un ecosistema di protezione concepito secondo rigidi protocolli standard. La crittografia sui dati non consente di clonare carta d’identità. Una serie di regole, firewall ed algoritmi di schermatura da persone terze sono applicate a monte conferendo al documento via app la capacità di rimanere lontano da occhi indiscreti.
Questo si configura come un primo grande passo verso una massiva distribuzione dei documenti in formato digitale. CIE ID è soltanto l’inizio con le intenzioni delle grandi multinazionali e dello Stato che potrebbero puntare a ben altro. Ultimamente, infatti, anche Apple si è interessata all’argomento con primi stralci di informazioni fornite per merito della divulgazione di un brevetto ufficiale per il Passaporto Digitale. Che in futuro possa toccare anche a tessera sanitaria e patente? Lo scopriremo solo vivendo.