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Chernobyl: discussioni accese, nuove scoperte sulla città radioattiva

Il 26 Aprile 1986 la cittadina di Chernobyl è stata colpita da un disastro nucleare talmente importante che ancora oggi si discute a riguardo. Nonostante gli anni passati, questa spaventosa vicenda continua ad attirare l’attenzione di numerosi scienziati e ricercatori di tutto il mondo.

Quella di Chernobyl è stata sicuramente una vicenda spaventosa che ha suscitato diversi dubbi, anche se diverse dinamiche dell’esplosione sono state chiarite grazie ad alcune testimonianze inserito all’interno di una recente serie televisiva prodotta da HBO in collaborazione con Sky, Chernobyl. Una mini serie televisiva che ha, inoltre, mostrato agli spettatori lo stato attuale della cittadina ormai disabitata (ovviamente).

Chernobyl: nuovi misteri sulla città radioattiva, ecco di cosa si tratta

La mini serie televisiva Chernobyl riportando lo stato attuale della città radioattiva e della foresta rossa ha riportato nuovamente l’attenzione sullo stato di degrado in cui si trova. Di recente, infatti, sono state condotte delle nuove indagini con i droni che hanno svelato delle nuove novità.

Secondo un gruppo di ricercatori, le radiazioni minime rilevate in Francia, Germania e Nord Italia non sono dovute alla distanza o alla cementificazione del Reattore 4. Ad aiutare, secondo le ultime ricerche, è un fungo di nome Cladosporium Sphaerospermum che vanta delle peculiarità biologiche che permettono di fare da scudo contro le radiazioni nucleari. Una parte della documentazione pubblicata dagli scienziati rivela: “È già stato in grado di assorbire i dannosi raggi cosmici sulla Stazione Spaziale Internazionale. Potrebbe essere potenzialmente utilizzato per proteggere le future colonie di Marte”.

Anche Clay Wang dell’Università della California del Sud ha commentato: “I progressi nell’uso dei poteri dei funghi per scopi medicinali sono stati graduali, ma sono stati potenziati negli ultimi anni da uno studio in corso che ne ha visto inviare campioni nello spazio. Coltivandolo nella Stazione Spaziale Internazionale, dove il livello di radiazione è aumentato rispetto a quello sulla Terra”.

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Pubblicato da
Ilenia Amelio