La crisi nata dall’arrivo del Covid-19 ha permesso di riscoprire tanti dei vecchi valori come il potere di un abbraccio o di uno sguardo. Ci ha dato inoltre una maggiore consapevolezza sul valore del tempo libero, ormai sottovalutato per via degli impegni, dei nuovi videogame, dello smartphone e di dispositivi come Nintendo, computer, PlayStation. Tra gli altri lati del mondo del web a dir poco sfavorevoli e che vanno ad incidere sulle spalle della persona, troviamo le truffe più strategiche.
Stiamo parlando del Vishing ed è molto simile al vecchio e conosciuto phishing o anche smishing. A cambiare però è il metodo utilizzato per carpire i nostri dati personali o quelli del conto corrente. Il tutto avviene tramite una chiamata che giunge direttamente sul telefono della vittima. La Polizia Postale ha lanciato l’allarme con l’ennesimo ma efficace post sulla pagina Facebook “Commissariato di PS On Line – Italia” che rimanda ad un articolo sul sito istituzionale.
Vishing: il messaggio dalla Polizia Postale
“La Polizia Postale e delle Comunicazioni informa che, nell’ultimo periodo, sono in aumento le denunce da parte di cittadini in relazione ad addebiti non autorizzati sulle proprie carte di credito. In conseguenza di raggiri via telefono noti alla polizia postale con il termine di “Vishing”. È questo il messaggio che giunge direttamente dalla pagina ufficiale.
La parola stessa deriva dall’inglese voice-phishing ovvero phishing vocale, e consiste in una chiamata telefonica da parte dei finti operatori bancari o di società emittenti carte di credito. Questi comunicherebbero alla preda scelta, delle strane “anomalie” nella gestione della carta di credito o del conto corrente e la conseguente realizzazione della “procedura di sicurezza”.
A tal punto i truffatori richiedono all’utente di leggere a voce alta il “codice di conferma”, nonché il codice autorizzativo della transazione illegale via web che vogliono effettuare.
Come sfuggire ad una frode del genere? Innanzitutto non regalate i vostri dati personali tramite chiamate non sicure e, nel caso in cui doveste avere dei dubbi, rivolgetevi direttamente alla Polizia Postale.