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Un evento ha fatto molto discutere ultimamente: in rete è trapelata una mail inviata da Amazon ai suoi dipendenti nella quale il gigante degli e-commerce aveva dichiarato apertamente l’intenzione di vietare l’uso di TikTok ai propri dipendenti, obbligandoli a disinstallarla dai loro smartphone.

La mail recitava il seguente messaggio: “TikTok non è più consentita sui dispositivi mobili che accedono all’e-mail Amazon”. Inoltre, l’azienda ha concluso l’email ordinando ai dipendenti di eliminarla. La notizia è circolata molto, tanto che le tensioni che già viravano attorno al social network cinese non hanno fatto altro che aumentare. Tante sono le accuse che ha ricevuto TikTok, tra queste quelle di Donald Trump che ha recentemente annunciato di voler bandire TikTok negli Stati Uniti in quanto sarebbe uno strumento di sorveglianza e propaganda cinese, il quale mira a tracciare gli spostamenti degli utenti.

 

 

Amazon: prima vieta TikTok ai suoi dipendenti poi fa un passo indietro

Si potrebbe assistere ad un effetto a catena negli Stati Uniti provocato da Amazon stessa. Questo perché la società di proprietà di Jeff Bezos è il secondo datore di lavoro di tutta la nazione con 840mila dipendenti. Il social network cinese, in seguito a questa notizia, ha subito espresso il suo disaccordo in merito tramite una nota in cui ci ha tenuto a comunicare che non comprende le preoccupazioni di Amazon.

La vera notizia è che, dopo poco tempo, Amazon ha fatto dietrofront e tramite una dichiarazione di un portavoce ha detto che “l’email di questa mattina ad alcuni dei nostri dipendenti è stata inviata per errore. Non ci sono cambiamenti alle nostre politiche in questo momento per quanto riguarda TikTok“. Insomma, un ripensamento abbastanza clamoroso.

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