Ma la crisi dovuta al coronavirus l’ha costretto a casa per un lungo periodo di tempo, durante il quale, dovendo ingannare il tempo, si dedicava a lunghe sessioni davanti allo schermo del pc e ai videogiochi. Il giovane, probabilmente, cercava nel mondo videoludico una via di fuga alla monotonia del lockdown.
Purtroppo questa condizione di sedentarietà prolungata ha una trombosi alla gamba del giovane che già qualche settimana prima
del decesso aveva iniziato a manifestare spossatezza e dolori muscolari. Più che al mondo dei videogiochi questa triste storia è dunque un’altra delle tragedie legate al Covid 19. A raccontare la storia di Louis il padre Stanley che ha deciso di avviare una campagna nel nome del figlio scomparso sulla prevenzione delle trombosi.A proposito l’uomo ha dichiarato: “È fondamentale aumentare la consapevolezza di questa condizione potenzialmente mortale“. La speranza di Stanley è quella di riuscire, attraverso la sua esperienza, a sensibilizzare quante più persone possibile e, così facendo, onorare la memoria del figlio. “Se riesco a prevenire una perdita nel nome di mio figlio, quella luce brillante brillerà su mio figlio“.