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Reddito di Cittadinanza: per rinnovarlo si dovrà lavorare in tutta Italia

Nonostante l’emergenza da COVID-19, le misure in atto riguardanti il rinnovo del Reddito di Cittadinanza non sembrano essere cambiate. Rimane valido quanto stabilito dal decreto 4/2019, secondo il quale, il nucleo familiare dovrà presentare una nuova domanda al termine dei 18 mesi. Ma cosa sarà necessario per rinnovarlo?

A breve migliaia di nuclei familiari si troveranno privi di Reddito di Cittadinanza dunque è bene sapere di cosa si ha bisogno per aggiornarlo.

  • modulo SR180 per la domanda RdC/PdC;
  • ISEE aggiornato al 2020 (lo stesso che avete richiesto a gennaio 2020) o l’ISEE corrente.

C’è però un ulteriore appunto da fare: la domanda potrà essere presentata dopo un mese dalla decadenza del reddito

. Ciò significa che chi ne rimarrà privo a settembre dovrà attendere fino ad ottobre 2020 per realizzare la nuova istanza. Il Reddito di Cittadinanza tornerà ad essere valido per altre 18 mensilità.

Reddito di Cittadinanza: cosa succede dopo il rinnovo

Durante il secondo periodo, le famiglie dovranno comunque rispettare tutti gli obblighi imposti dalla normativa. Partecipando (o continuando) ad un percorso per il reinserimento nel mercato del lavoro o di inclusione sociale.

Per giunta cambieranno le norme relative all’accettazione di un’offerta di lavoro opportuna collocata in qualsiasi parte del territorio italiano. Ad esempio, anche chi vive a Roma per godere del beneficio, non dovrà rifiutarsi di lavorare a Milano.

In conclusione, per rinnovare i 18 mesi di Reddito di Cittadinanza, ci si dovrà mostrare disponile ad accettare l’offerta di lavoro, ovunque essa si trovi. Che sia a Firenze, Napoli o Venezia.

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Pubblicato da
Melany Alteri