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Twitter: i dipendenti possono lavorare da casa anche dopo la pandemia

Il social network Twitter, secondo delle ultime indiscrezioni rilasciate da Forbes, permetterà a tutti i propri dipendenti di lavorare da casa anche dopo che l’emergenza sanitaria sarà rientrata.

Lo ha annunciato la società lo scorso martedì e siamo davanti al cambiamento più radicale riguardante le politiche del telelavoro in ufficio da parte di un colosso tecnologico nel mezzo della pandemia. Scopriamo insieme tutti i dettagli.

 

Twitter permetterà ai propri dipendenti di lavorare da casa per sempre

Sono molti gli aspetti chiavi della dichiarazione del colosso, in primis i dipendenti possono scegliere di tornare in ufficio o continuare a lavorare da casa per sempre se sono in grado di compiere il proprio lavoro da lì, ha dichiarato la società in una e-mail interna segnalata per la prima volta da BuzzFeed News. La società ha inoltre dichiarato che non aprirà i suoi uffici prima di settembre e continuerà a vietare i viaggi d’affari e gli eventi aziendali dal vivo per il resto dell’anno.

Il colosso aveva già intrapreso azioni prima della pandemia per cercare di ridurre al minimo la presenza dei propri dipendenti negli uffici. Ecco le parole di un portavoce del colosso: “Ci siamo posizionati in maniera univoca per rispondere rapidamente e consentire alle persone di lavorare da casa data la nostra enfasi sul decentramento e il supporto di una forza lavoro distribuita in grado di lavorare da qualsiasi luogo. Gli ultimi mesi hanno dimostrato che possiamo fare funzionare questo sistema“.

Anche se alcuni stati iniziano a riaprire le attività commerciali, le grandi aziende nelle principali aree metropolitane stanno ancora indirizzando i propri dipendenti a lavorare da casa. Gli annunci delle principali aziende tecnologiche indicano che i normali lavori d’ufficio non torneranno più gli stessi per ampie fasce della popolazione fino almeno dopo l’estate. Probabilmente nelle prossime settimane anche altre aziende prenderanno come esempio Twitter con nuove dichiarazioni.

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Pubblicato da
Veronica Boschi