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Smart Working: il 73% degli utenti sono a rischio hacker

Il Coronavirus ha causato una vera e propria emergenza sanitaria in gran parte dei Paesi, soprattutto in Italia. Le direttive attuate dal Governo italiano per limitare la diffusione del Coronavirus ha permesso a numerosi dipendenti di svolgere il proprio lavoro da casa in maniera sicura ed efficiente.

La sicurezza, però, è sottovalutata da tantissimi utenti e non per quanto riguarda il Covid-19, ma per quello che si definisce cybersicurezza. Si tratta di un aspetto piuttosto sottovalutato dai dipendenti stessi perché secondo uno studio tre dipendenti italiani su quattro non ha ricevuto le giuste informazioni a riguardo. Ecco tutti i dettagli nel paragrafo qui di seguito.

Cybersicurezza sottovalutato durante lo smart working: ecco i dettagli

Nella situazione attuale, un numero incredibile di italiani ha svolto e continua a svolgere il proprio lavoro direttamente da casa praticando, così, lo smart working. Purtroppo, però, non tutti hanno approfondito un concetto di notevole importanza nel mondo informatico: la

cybersicurezza. Secondo uno studio, appunto, il 73% degli italiani che pratica smart working non ha ancora ricevuto una guida su questo aspetto per proteggersi dagli eventuali rischi.

Ad occuparsi di questo studio è una nota società informatica conosciuta con il nome di kaspersky che ha deciso di coinvolgere ben sei mila lavoratori, di cui soltanto 550 in Italia. Questi ultimi in rappresentanza di coloro che lavorano da casa in questo periodo, secondo una stima sviluppata da Nomisma.

Sempre secondo l’analisi condotta, il 24% dei dipendenti ha dichiarato di aver ricevuto la classica e-mail di phishing riguardante il Coronavirus. Si tratta di un messaggio piuttosto rischioso perché può portare all’infezione dei dispositivi in uso e, inoltre, alla compromissione dei dati personali o addirittura a quelli aziendali.

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Pubblicato da
Ilenia Amelio