In questo periodo in cui la nostra sanità e gli istituti Bancari sono fortemente sotto stress, i più allarmisti si domandano quali sarebbero le conseguenze in caso di crolli e fallimenti generalizzati. La nostra sanità, su questo gli esperti sono tutti d’accordo, reggerà alle sollecitazioni di questa pandemia e l’organizzazione che abbiamo raggiunto in questi terribili giorni la manterremo negli anni a venire.

Diverso il discorso per quanto riguarda il sistema bancario. Alcuni istituti minori potrebbero in effetti trovare difficoltà ma, come già visto con la profonda crisi del 2008, verrebbero acquistati da istituti bancari più forti. In questo caso per il cliente non cambierebbe nulla. L’ipotesi è comunque remota considerando che lo Stato sta premendo per una soluzione di salvaguardia generale del nostro sistema bancario. Sia ben chiaro, lo Stato non ha nessun interesse nel fallimento di nessun istituto bancario e sarebbero pronti prestiti a supporto e concessioni di garanzia.

 

Cosa succederebbe ai mutui in caso di fallimento

Come abbiamo appena detto è estremamente remota la possibilità di far fallire una banca. Prima che un istituto bancario dichiari bancarotta si attivano una miriade di funzioni atte a schivare l’ipotesi fallimento. Nel caso dovesse avvenire, i mutui dei clienti sarebbero comunque al sicuro. Nella peggiore delle ipotesi, la banca in difficoltà vedrebbe l’accorpamento presso un altro istituto bancario. A quel punto, la banca che ha assorbito quella in difficoltà, si accollerebbe crediti e debiti. Per questo il mutuo non subirebbe il minimo cambiamento.

Tutti gli accordi sottoscritti con la precedente banca resterebbero immutati. Si continuerà a pagare il mutuo come nulla fosse, cambierà solo l’intestazione dell’istituto di credito. Mutui e risparmi sono al sicuro quindi. Meglio non dare troppo ascolto a voci sensazionalistiche ed allarmistiche, è sempre consigliato informarsi su canali ufficiali e testate giornalistiche di spessore.

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