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Pressione Arteriosa: ecco i primi auricolari biometrici per smartphone

Il numero di dispositivi indossabili dotati di sensori biometrici in grado di tenere sotto controllo alcuni valori biologici del nostro organismo è sempre in aumento.

Oggi vi parleremo della possibilità di misurare la pressione arteriosa attraverso le orecchie, tramite l’uso di un paio di auricolari ad-hoc, che integrano questa nuova funzionalità oltre a quella audio.

Il primo prototipo, creato dall’azienda statunitense Valencell, esperta nel campo dei sensori biometrici, nasce dall’idea che i polsini che misurano la pressione, sono talvolta imprecisi e scomodi da indossare.

Ascoltate la salute del vostro cuore

L’idea si basa sul concetto che, l’orecchio è di gran lunga il miglior posto per prendere la pressione, meglio di qualunque polso o arto.

Da qui quindi i ricercatori dell’azienda hanno pensato bene di inserire un sensore all’interno delle auricolari, in grado di raccogliere i dati di interesse in modo costante e inviarli poi al device collegato, tramite cui poi visualizzarli in app dedicata.

Non sono richieste calibrazioni di alcun tipo, ma solo 30 secondi

del vostro tempo, che sono i secondi necessari alla misurazione da parte del sensore.

Ma come funzionano esattamente queste auricolari ?

La tecnologia alla base si chiama fotopletismografia, la quale permette, attraverso un fascio di luce infrarossa a bassa frequenza emessa da un LED, di misurare l’assorbimento luminoso effettuato dai tessuti e la riflessione luminosa degli stessi.

Dal momento che in quelle determinate zone (quelle adoperate per misurare la pressione), l’unica variabile è appunto il sangue, si può calcolare la sua pressione tramite una funzione che mette in relazione la luce infrarossa assorbita/riflessa e la pressione arteriosa.

Ecco quindi il principio di funzionamento dietro queste nuove auricolari, le quali sono state prodotte già come prototipo e testate su un campione di 130 pazienti, mostrando fino ad ora un errore medio di 8mmHg.

Non rimane dunque che attendere che l’azienda finisca di metterle a punto per vederle sul mercato.

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Pubblicato da
Eduardo Bleve