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Apollo 11 e Rover Cinese: ecco svelati i nuovi segreti della Luna

Tra scetticismo e discredito da parte del mondo occidentale, la missione cinese sul lato oscuro della Luna si sta rivelando un successo. Il rover cinese ha svolto un brillante lavoro, rivelando inoltre la vera natura di un particolare materiale rinvenuto sulla Luna, cosa che aveva destato la curiosità internazionale della comunità scientifica e delle varie agenzie spaziali.

Tutto il mondo stava aspettando da tempo di capire cosa fosse quello strano strato di polvere lunare, poi scopertasi essere la solita regolite, che sembra sia profondo 12 metri. Il tutto è stato spiegato in un articolo frutto della collaborazione tra ricercatori cinesi e italiani, ma al momento non si sa però quanto sia vasta la zona né perché attiri tanto le attenzioni del mondo.

 

Apollo 11 e Rover Cinese: ecco i nuovi segreti della Luna

In realtà del lato oscuro della Luna sappiamo ancora poco, ovvero non è mappato come quello che riusciamo a vedere con i telescopi. D’altronde la speciale rotazione sincrona del nostro satellite con la Terra non permette grandi scoperte, soprattutto in relazione alla scarsa conoscenza della superficie o dei crateri.

Per questo quando l’agenzia spaziale cinese decise di far atterrare una missione in quella zona così pericolosa destò l’attenzione del mondo. Una zona con così tanta polvere che potrebbe nascondere insidie per i rover, in un territorio la cui polvere potrebbe danneggiare la strumentazione.

Anche in passato la polvere lunare fu un problema, poiché sopratutto la missione NASA Apollo 11 ebbe a che fare con diverse anomalie negli strumenti. Come descritto nei registri redatti dagli astronauti, la regolite andava a interferire con il sismometro e copriva le celle solari disalimentando il modulo lunare.

In conclusione, la missione rover Chang’e 4 racchiude tutte le speranze del mondo verso il compimento di una mappatura mai vista prima del nostro satellite. Regolite e guasti permettendo, finché funzionerà ci fornirà informazioni determinanti per il futuro.

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Pubblicato da
D'Orazi Dario
Tags: Apollo 11