Lo scorso mese, in seguito alle recenti tensioni tra Iran e USA, nel territorio Iraniano è precipitato al suolo un Boeing 737 di linea. L’ipotesi iniziale fu di un guasto ai sistemi di bordo, proprio come nei due casi precedenti in Etiopia, ma, dopo una lunga ed attenta analisi, l’Iran ha dovuto rivelare al mondo la verità. Lo scorso 8 Gennaio, infatti, il Boeing 737 decollato dall’aeroporto di Teheran è stato abbattuto per un grave errore dalle forze aeree Iraniane che, di fatto, hanno colpito il velivolo con ben due missili consecutivi. Nelle immagini esclusive rilasciate dal New York Times, infatti, è possibile intravedere i due missili che si alzano da terra ad una distanza di circa 23 secondi l’uno dall’altro.

In seguito al rilascio pubblico del video, il governo Iraniano si è visto costretto ad ammettere tutte le proprie responsabilità. Per questo motivo, quindi, Gholamhossein Esmaili, portavoce della magistratura di Teheran, in una recente nota ha affermato che “Sono state condotte indagini estese e alcune persone sono state arrestate”. Inoltre il presidente Iraniano, visivamente scosso dal tragico evento, ha assicurato a tutti che l’incidente sarà oggetto di indagini approfondite per evitare che ciò possa accadere nuovamente in futuro.

Incidente Boeing 737: ecco la risposta del premier Canadese

Come ben sappiamo l’incidente aereo dello scorso 8 Gennaio 2020 ha purtroppo causato la perdita di ben 176 passeggeri, tra cui 82 iraniani, 11 ucraini, 63 canadesi, 10 svedesi, quattro afgani, tre tedeschi e tre britannici. Il premier Canadese si è quindi sbilanciato sulla questione affermando che in assenza delle recenti tensioni, le 176 vittime dell’incidente non avrebbero perso le proprie vite. Ai microfoni di Global News TV, infatti, il premier ha affermato che “Se non ci fosse stata una escalation di recente nella regione, quei canadesi sarebbero a casa proprio adesso, con le loro famiglie”

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