News

Cellulari Preistorici: questi modelli valgono una fortuna

Nel vasto mondo della telefonia le prime aziende telefoniche a sviluppare i famosi cellulari prendono il nome di Nokia, Ericsson, Apple e Motorola. Tra la fine degli anni ‘80 e gli inizi degli anni 2000 hanno lanciato in commercio innumerevoli modelli e, ad oggi, alcuni loro modelli sono definiti da collezione perché importanti per il mondo della telefonia.

A stupire, però, sono le tantissime persone affascinate da questi vecchi device e che hanno l’obiettivo di possederli tutti spendendo cifre incredibilmente alte. Difatti, nelle varie aste online è possibile trovare numerosi modelli e alcuni hanno un valore economico anche di 1.000,00 Euro o di 2.000,00 Euro.

Cellulari che valgono una fortuna perché definiti da collezione: ecco quali sono i modelli

In rete e nelle aste online è possibile scoprire quali sono i modelli di vecchi cellulari definiti da collezione, ma quelli che valgono una vera e propria fortuna sono quattro:

  • Motorola StarTAC: è il primo modello a conchiglia presentato al mercato e arriva nello specifico nel 1996. Oggi è uno dei modelli più ricercati e se si presenta in buone condizioni e perfettamente funzionante vanta un valore economico di circa 500,00 Euro.
  • Mobira Senator: è impossibile non riconoscerlo visto le sue dimensioni importanti e la sua poco praticità. Alla fine degli anni ‘80, la Nokia sviluppa il suo primo telefono cellulare e oggi vanta un valore di ben 1.000,00 Euro.
  • iPhone 2G: l’azienda telefonica statunitense molto nota sviluppa il suo primo smartphone con schermo touch. Arriva nei primi anni 2000 e oggi vanta un valore anche di 1.000,00 Euro se le condizioni sono ottime ed è perfettamente funzionante.
  • T10: l’azienda telefonica Ericsson presenta al mercato il primo modello con un’estetica particolare. Un cellulare dalle dimensioni piccole e compatte, ma si differenzia dagli altri per uno sportellino che protegge i tasti quando non è in uso. Oggi ha un valore economico di 2.000,00 Euro.
Condividi
Pubblicato da
Ilenia Amelio