A sostegno della motorizzazione presumibilmente più inquinante vi sono degli studi specialistici fondati sull’analisi dei vantaggi in 5 punti imprescindibili. Tutto questo sembra perdere oggi di significato di fronte alla nascita di una nuova tipologia di carburante evoluto che rischia di schiacciare ambedue le parti in una morsa inespugnabile.
Le statistiche rilasciate dopo la prima fase di prima sperimentazione del motore ad idrogeno fanno ben sperare su un prospero avvenire per l’ambiente e al riduzione dei consumi. Con l’avvento delle cosiddette Fuel Cellil paradigma dell’auto ad emissioni zero ed elevata percorrenza viene confermato.
Da qui ad una decina di anni si inizierà a parlare di auto del futuro. Un mezzo di trasporto descritto sinteticamente da Felix Gress
di Continental come “conveniente per l’automobilista e per l’ambiente“. Dai primi dati non gli si può dare torto. Entro il 2030 avremo a che fare con un sistema che garantirà un pieno con 5 minuti di ricarica. L’unico strappo da cucire è rappresentato da una efficace rete di distribuzione dei combustibili che si concretizzerà a partire dai prossimi 5 anni.Nel frattempo alcune società specializzate detengono i diritti sull’uso del Torio, un nuovo tipo di combustibile industriale che rischia di fare addirittura meglio del sopra citato idrogeno. I tempi di ricarica e la resa energetica sarebbero impressionanti così come evidenziato da questi rapporti. Vedremo come andrà a finire. Certo è che il mercato automotive sta mutando parecchio incontrando il progresso tecnologico e la crescente esigenza di un mercato eco sostenibile.