È ben risaputo, ormai, che la città di Chernobyl è in assoluto una delle più radioattive al mondo e, secondo i maggiori esperti, resterà tale per tutto il suo ciclo di vita. Ovviamente tutto ciò è dovuto dovuto al catastrofico disastro nucleare che, più di 30 anni fa, cancellò la vita di migliaia di abitanti del posto e diffuse malattie e tumori in tutta Europa.

Spesso, negli ultimi 10 anni, i fatti di Chernobyl sono stati raccontati attraverso produzioni cinematografiche milionarie che, di fatto, hanno esposto nei minimi dettagli i pochi attimi precedenti e successivi allo scoppio del reattore 4. Recentemente, però, la HBO ha lanciato una serie TV intitolata proprio Chernobyl che, dopo ben 33 anni, ritorna sul tema dell’incidente descrivendo in maniera impeccabile ogni singolo passaggio, dall’inizio fino ai processi finali.

All’interno della città vera e propria, invece, negli ultimi anni la situazione è stata abbastanza stazionaria e, di fatto, i livelli di radiazioni sono diminuiti fortemente. Nonostante ciò, però, pare che attraverso una nuova tecnica dei droni siano stati scoperti dei nuovi problemi. Scopriamo di seguito maggiori dettagli.

Chernobyl: le telecamere dei droni lasciano gli esperti sconcertati

Attraverso l’ausilio di alcuni droni rinforzati, è stato possibile programmare un controllo completo di un’area di 15 km intorno alle epicentro di Chernobyl. Ovviamente, per permettere un controllo più approfondito, gli scienziati hanno montato su questi ultimi degli spettrometri ad alta capacità che, attraverso la nuova tecnica Lidar, hanno rilevato dei livelli di radioattività agghiaccianti. Vi sono alcune zone, infatti, con dei picchi di radioattività elevatissimi che nessuno si sarebbe mai aspettato a distanza di 33 anni dall’incidente. 

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